Processo al Clan di Scilla, 14 condanne e 4 assoluzioni

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Il Tribunale di Reggio Calabria
  05 gennaio 2024 13:55

Il Gup del tribunale di Reggio Calabria Margherita Berardi ha condannato 14 persone con il rito abbreviato a pene tra i due anni e i venti anni di reclusione, ritenute inserite nella cosca di ‘ndrangheta ‘Nasone-Gaietti’ di Scilla (Reggio Calabria). Altri quattro imputati sono stati assolti. L’indagine ‘Nuova linea’  dei carabinieri, coordinati dalla Dda di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri, ha ricostruito i ruoli apicali e la distribuzione dei compiti nella strategia dell’organizzazione criminale scillese per riprendere il controllo del territorio: estorsioni, mercato del pesce, infiltrazione amministrativa nel Comune di Scilla, il cui consiglio è stato poi sciolto, per condizionare i servizi pubblici, intestazione fraudolenta di beni, come l’affidamento delle licenze per i lidi sulla spiaggia. Tra i reati, aggravati dalla finalità mafiosa, anche un tentato omicidio.

I condannati sono: Giuseppe Fulco, 20 anni; Antonino Nasone, 15 anni; Alberto Scarfone, 11 anni e due mesi; Angelo Carina, 10 anni, otto mesi e 4300 euro di multa; Fortunato Praticò, 10 anni e otto mesi; Domenico Nasone (cl. 69), 6 anni e otto mesi, 2300 euro di multa; Rocco Nasone, 6 anni e otto mesi, 2300 euro di multa; Rocco De Lorenzo, 3 anni e otto mesi, duemila euro di multa; Rocco Gaietti, 3 anni; Giovanni Cardillo, 2 anni e quattro mesi; Cosimo Gaietti, 2 anni e quattro mesi; Vincenzo Gaietti, 2 anni e quattro mesi; Giuseppe Artieri, 2 anni e due mesi, 12000 euro di multa, e Domenico Nasone (cl.83), 2 anni e 5100 euro di multa.

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Assolti, invece: Pasquale Alvaro, Giuseppina Ottinà, Antonino Nasone e Giovanni Fiore.

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