Cinquantatrè condanne, con pene fra i 2 e i 23 anni di reclusione, sono state inflitte, in primo grado, per associazione mafiosa e altri reati, dal gup Francesco Campagna, a conclusione del processo ‘Epicentro’, una maxi inchiesta della Procura distrettuale antimafia, diretta da Giovanni Bombardieri, contro le principali cosche mafiose della città.
Venti anni di reclusione sono stati inflitti a Carmine De Stefano, Orazio De Stefano, Filippo Barreca, Luigi Molinetti, Demetrio Condello e Giuseppe Leuzzo, Antonio Libri, indicati dall’accusa come i vertici delle omonime ‘famiglie’ di 'ndrangheta di Reggio Calabria. Ed ancora, il giudice monocratico ha condannato Donatello Canzonieri a 19 anni e otto mesi di reclusione; Giandomenico Condello a 18 anni e dieci mesi di reclusione; Domenico Calabrò a 23 anni; Giorgio De Stefano, a 12 anni e otto mesi; Paolo Rosario De Stefano, a 14 anni; Andrea Giungo a 15 anni e quattro mesi; Edoardo Mangiola e Domenico Tegano a 18 anni.
La maxi inchiesta sulle cosche più agguerrite di Reggio Calabria, che vedeva originariamente indagate 75 persone, di cui 17 hanno scelto il rito ordinario, è la riunificazione di tre recenti indagini contro le cosche cittadine, in particolare contro le nuove generazioni della cosca De Stefano e i suoi satelliti, individuate come i presunti responsabili di vessazioni e richieste di tangente nei confronti di imprenditori economici operanti nel centro storico cittadino, come la ‘Berna costruzioni’ e ‘Siclari costruzioni generali’, che hanno scelto di denunciare le minacce ricevute.
Le indagini della Procura distrettuale antimafia, inoltre, hanno indicato come la 'ndrangheta a Reggio Calabria sia “De Stefano-centrica”, dal nome della cosca dominante rispetto a cui le altre cosche devono fare un passo indietro”.
Tra i condannati odierni, a dodici anni e otto mesi di reclusione, figura Giorgio De Stefano, detto "Malefix", noto soprattutto per essere stato il fidanzato di Silvia Provvedi, influencer ed ex concorrente del Grande Fratello. Sono stati invece assolti dall’ipotesi di associazione mafiosa gli imprenditori Demetrio Gattuso e Vincenzo Cappelleri.
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