Processo Fenice. La Dda di Torino deposita gli atti dei rapporti fra Carmagnola e Sant'Onofrio

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  14 settembre 2020 20:36

I rapporti fra la località piemontese di Carmagnola (Torino) e quella calabrese di Sant'Onofrio (Vibo Valentia) sono entrati agli atti del processo di 'ndrangheta chiamato Fenice, celebrato dal tribunale di Asti.

L'insolita iniziativa è della Dda di Torino, che ha prodotto un carteggio - prelevati nel corso dell'indagine - per raccontare gli stretti legami fra le due cittadine sanciti anche formalmente nel 2008 da un protocollo di intesa per realizzare iniziative "sociali, culturali, turistiche, sportive, folkloristiche ed enogastronomiche".

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La tesi dell'accusa è che a Carmagnola, dove vive una folta comunità di persone di origini calabresi, sia stata formata una locale della 'ndrangheta riconducibile alla 'ndrina dei Bonavota di Sant'Onofrio. Carmagnola è stata la prima città piemontese in cui si è svolta, nel 2003, la processione dell'Affruntata, antica rappresentazione religiosa che a Sant'Onofrio viene proposta il giorno di Pasqua.

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Il processo Fenice (alla scorsa udienza unito a un altro di nome Carminius) conta 31 imputati fra cui Roberto Rosso, ex assessore regionale in Piemonte, chiamato a rispondere di un presunto episodio di voto di scambio. Rosso è agli arresti domiciliari: oggi era presente in aula.

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