Processo Itaca Free Boat: la Procura chiede 9 anni di reclusione per Antonio Ranieri per l'estorsione al porto di Badolato

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Il porto di Badolato
  15 maggio 2020 18:14

E' uno stralcio del processo Itaca Free Boat, scaturito da un'operazione della Procura della Repubblica che sette anni fa ha colpito la presunta cosca di 'ndrangheta Gallace di Guardavalle e il clan Gallelli di Badolato (per gli altri imputati si è celebrato il processo d'Appello che si è concluso con 11 condanne e un'assoluzione) : oggi il pubblico ministero in udienza, Veronica Calcagno, ha chiesto 9 anni di reclusione e 15 mila euro di multa per Antonio Ranieri, classe 1953, accusato di concorso in un'estorsione aggravata dal metodo mafioso.

La vicenda finita nel mirino degli inquirenti è stata la presunta pressione esercitata da Ranieri, Gianfranco Gregorace, Alfredo Ammiragli e Antonio Saraco alla società Salteg con l'obiettivo di far saltare l'accordo per la gestione del porto di Badolato con Pietro, Salvatore e Antonio (1978) Ranieri della Ranieri Cantieri Nautici, cambiare le carte in tavola e destinarlo ad Antonio Ranieri, classe 1953 (Ranieri Boat). 

La prossima udienza è fissata per il prossimo 17 luglio, quando Vittorio Platì, difensore di Antonio Ranieri (1953), potrà argomentare in maniera contraria rispetto alla tesi accusatoria che oggi ha concluso con la richiesta di una condanna. 

Nello stesso giorno sarà il turno anche delle parti civili, dunque dell'avvocato Antonietta De Nicolò, rappresentante di Pietro, Salvatore e Antonio (1978) Ranieri e del legale Fulvio Orlando, rappresentante della Salteg. 

Dopo le discussioni dovrebbe essere prevista la sentenza del collegio presieduto dal giudice Antonella De Simone. 

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