Il sindaco sospeso di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà (Pd), è stato nuovamente rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Reggio Calabria per il prossimo 14 novembre con l’ipotesi di reato di abuso nell’ambito del processo ‘Miramare bis’, per la mancata costituzione di parte civile dell’amministrazione comunale nel processo ‘Miramare’, costato al sindaco sospeso la condanna in Appello nel 2021 a un anno di reclusione e pena sospesa, giudizio che ha comportato la sospensione d’ufficio del sindaco dalla carica ai sensi della legge Severino.
L’indagine ‘Miramare bis’ è scaturita da un esposto alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria depositato dal movimento civico ‘Reggio Futura’, secondo cui Giuseppe Falcomatà avrebbe impedito la costituzione di parte civile del comune di Reggio Calabria nel processo ‘Miramare’, ”arrecando a se stesso e ad altri imputati un ingiusto vantaggio patrimoniale”.
Il procedimento ‘Miramare’ contro Falcomatà, aveva preso corpo da un'inchiesta del 2015 della Procura della Repubblica su presunti illeciti nelle procedure di affidamento del Grand Hotel Miramare, di proprietà del Comune reggino e chiuso da tempo, ad un’associazione culturale riconducibile ad un imprenditore, Paolo Zagarella. Questi, in occasione delle elezioni comunali del 2014, aveva concesso gratuitamente a Falcomatà alcuni locali di sua proprietà per ospitarvi la segreteria politica. In atto, è pendente il ricorso di Giuseppe Falcomatà dinanzi alla Cassazione per quanto riguarda il processo ‘Miramare’, che il prossimo 25 ottobre deciderà sui motivi del ricorso presentati dai suoi legali, il cui esito, nel caso di accoglimento, potrebbe far scattare la prescrizione del reato – la condanna a un anno di reclusione – che consentirebbe così al sindaco sospeso un rientro nel suo ruolo istituzionale, nonostante il nuovo rinvio a giudizio.
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