Si è tenuta oggi, davanti ai giudici della Corte d'Appello di Catanzaro, l'udienza relativa al processo "Prime Leve" nato dall’operazione del febbraio 2017 contro quelli che sono ritenuti dagli inquirenti i nuovi adepti della cosca Giampà di Lamezia Terme.
Conferma delle condanne di primo grado per tutti gli imputati coinvolti nel processo. Questo quanto chiesto dal Procuratore generale della corte d'Appello, Luigi Maffia.
Le accuse vanno dall'associazione per delinquere di stampo mafioso, all'estorsione e diversi capi d'imputazione per intimidazione. Nel dettaglio, Maffia ha chiesto la condanna, in secondo grado, di Vincenzo Giampà a oltre 4 anni e 5 mesi e 4 mila euro di multa per il reato di estorsione e assolto per il reato di associazione mafiosa; Eugenio Giampà, 8 anni per associazione mafiosa, ed assolto dagli altri reati; Roberto Castaldo, 10 anni per tutti i reati a lui contestati; Gregorio Scalise, 8 anni per associazione mafiosa; Giuseppe Paone, 8 anni per associazione mafiosa; Francesca Allegro, 8 anni per associazione mafiosa; Michele Muraca, 6 anni e 6000 euro di multa per estorsione; Maria Muraca, 7 anni e 4 mesi; Mario Francesco De Vito, 9 anni e 4 mesi; Danilo Cappello, 8 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici per associazione mafiosa; Andrea Mancuso, 4 anni e 3 mesi per tutti i reati a lui contestati; Vincenzo Vigliaturo, 4 anni e 3 mesi e 4 mila euro di multa per tutti i reati a lui contestati. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Salvatore Cerra, Antonio Larussa, Giuseppe Spinelli, Ramona Gualtieri. Per la sentenza è stata fissata l'udienza il prossimo 15 novembre.
a.c.
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