"È una cosa assurda tutta questa storia. È un reato occuparsi di politica? Faccio parte di una sinistra antagonista, anticapitalista e antigiustizialista. Considero preoccupante il tentativo della procura di inserire nel processo una mia intervista in cui annuncio la mia candidatura. In questo modo non si riconoscono e non si rispettano i diritti costituzionalmente garantiti".
Ad affermarlo è l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano commentando quanto accaduto ieri nell'udienza del processo "Xenia" che si sta celebrando a Locri e che lo vede imputato per la gestione dei progetti di accoglienza. Prima della chiusura dell'istruttoria dibattimentale, il pm della Procura di Locri Michele Permunian ha chiesto di acquisire agli atti un articolo di alcune settimane fa in cui Lucano annunciava la sua candidatura alle prossime regionali al fianco del sindaco di Napoli Luigi de Magistris. La richiesta è stata rigettata dal presidente del tribunale Fulvio Accurso perché "sono fatti che non ci riguardano ed estranei al processo".
"Mi riferisco - prosegue Lucano - al mio diritto di fare politica, di seguire I miei ideali che sono quelli di una giustizia sociale e di sperare in una Calabria libera dalle mafie e da ogni forma di oppressione. I nostri paesi sono paesi fantasma che stanno morendo. Quali sono le soluzioni? Non ho altri interessi. Mi chiedo se avere questi ideali è un reato. Ringrazio il presidente Accurso che ha evitato tutto questo ma non posso non chiedermi se l'atteggiamento della Procura nei miei confronti sarebbe stato lo stesso se fossi stato candidato con la Lega o con il centrodestra"
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