Dura lettera di dimissioni legate alla gestione dell'attuale coordinatore Ferragina
02 maggio 2022 20:54di STEFANIA PAPALEO
Non c'è pace per il Gruppo comunale Prociv di Catanzaro. Claudio Giorno lascia il gruppo dimettendosi da componente del direttivo e da volontario operativo. Questo come ultimo atto di un malessere che si era diffuso dopo la nomina di Maurizio Ferragina a responsabile del Gruppo comunale Prociv di Catanzaro.
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Dimissioni irrevocabili, quelle di Claudio Giorno, "per la manifesta egemonia e mancanza di democrazia partecipata che vige all'interno del Gruppo con la nomina del Coordinatore provvisorio lng. Ferragina", spiega lo stesso nella lettera di dimissioni indirizzata al Gruppo, al sindaco Sergio Abramo nella sua qualità di presidente del Gruppo, al coordinatore provvisorio Ferragina, al segretario Massimo Mazzei, e a tutti i volontari.
Giorno fa di più e spiega che Ferragina "non ha inteso convocare alcuna assemblea di chiarimento per come era stato deciso a seguito di una autoconvocazione del 27 febbraio scorso. La decisione era stata presa dai partecipanti in seconda convocazione in virtù che la partecipazione alla stessa riunione del 27 febbraio non ha visto la partecipazione del Presidente e del Coordinatore provvisorio".
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Per Giorno, dunque, "l'aver bloccato le nuove elezioni, inconsuete a solo tre mesi dal rinnovo dell'amministrazione non ha significato ridare serenità all'interno del Gruppo né una chiara ed esplicita richiesta del chiarimento che tutti i volontari attendo dal 12 agosto 2021. E' stata solo una decisione di "facciata" per mantenere una cappa decisionale sul futuro del Gruppo, spiace che nessun Consigliere sia stato capace di capire cosa stesse succedendo, o meglio che nessun Consigliere abbia richiesto un confronto".
"Il Gruppo meritava più rispetto perché si è sempre prodigato in interventi non solo Comunali ma anche Regionali" aggiunge Giorno nella lettera e ribadisce che "la nomina "improvvisa" del nuovo Coordinatore provvisorio non sia in linea con quanto scritto nel regolamento approvato in seduta consiliare alla data della costituzione del Gruppo né tantomeno con il Regolamento interno approvato in Assemblea" ritenendo che "anche il Decreto di iscrizione del volontario Ferragina nel registro dei soci non sia legittimo". Ecco perché "auspicavo - incalza - in un confronto interno prima di presentare le mie dimissioni che erano state già comunicate al Coordinatore se avesse ritenuto di doversi confrontare con tutti i volontari. Un coordinatore provvisorio che non ha inteso né presentarsi ai Volontari né a dare loro voce democratica di confronto all'interno di una Assemblea ha portato allo stallo completo del Gruppo da come si evidenzia dalla mancata, ma a mio modesto avviso, corretta non risposta dei volontari alle attivazioni in quanto gli stessi si reputano, a maggior ragione, uomini liberi e non soldati che devono rispondere a comando".
Un allontanamento dal gruppo che Giorno promette di spiegare "con un comunicato o con una conferenza stampa da convocare dopo l'8 maggio", spiegando anche "quali siano state le pressioni che hanno portato il Gruppo stesso, identificato prima come uno dei 5 a livello regionale sempre pronto ad intervenire, allo stato attuale dove per la prima volta nella storia dalla costituzione non è riuscito a formare una squadra di pronto intervento di supporto ai Vigili del Fuoco durante l'ultima emergenza vento".
Poi, il dispiacere "di non poter più essere utile alla città in qualità di volontario, ma l'essere libero e screvro da pressioni prettamente politiche mi obbligano a mantenere la schiena dritta e poter guardare in faccia senza remore chi oggi, maldestramente e muovendo le fila con in un teatrino, si nasconde".
Giorno, infine, ringrazia "il Presidente Abramo per quanto ha fatto per il Gruppo, Pierparolo Pizzoni per la fiducia che aveva riposto in me, i Volontari che hanno mantenuto anche loro la schiena dritta cercando quel chiarimento negato ed atteso per 60 giorni dal verbale dell'assemblea autoconvocatasi" .
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