Promozione: intervista sulle dimissioni del tecnico del Caraffa, Andrea Paonessa

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Allenatore ANDREA PAONESSA
  16 marzo 2022 16:29

di BRUNO SODARO

Si è dimesso il tecnico della società di calcio del Caraffa, Andrea Paonessa.

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Come mai tale decisione di dimettersi?

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È stata una decisione difficile da prendere, ma l’ennesimo atto d’amore e correttezza verso i miei ragazzi e la società. Divergenze di vedute nelle ultime settimane.E’ facile salire sul carro dei vincitori quando si vince, più difficile starci quando ci sono difficoltà’. Purtroppo questo è il calcio.

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Dal suo volto notiamo un grande dispiacere

A fine stagione, forse saprete la verità. Io ed il mio staff, Italo Colao, Davide Mirabelli, e da quest’anno, anche Domenico Iofalo, abbiamo dato tutto per questa società, scrivendo pagine di storia che mai nessuno potrà mettere in dubbio. Vincendo un campionato di Prima categoria e portando il Caraffa calcio dove mai nessuno vi era riuscito, in oltre 30 anni di storia, conquistando la partecipazione al campionato di Promozione.

Ottimi i risultati conseguiti fino alle sue dimissioni che lasciavano intendere di un altro finale.

E’ vero. Da matricola abbiamo fatto 13 risultati utili consecutivi, solo nel girone d’andata, per un totale di 10 vittorie, 7 pareggi e solo 4 sconfitte e  con il miglior attacco del campionato. Inoltre aggiungo che nei quasi tre in campionato, su 56 gare disputate di campionato, abbiamo perso solo 7 volte è sempre fuori casa, imbattuti tra le mura amiche. Purtroppo il calcio ha la memoria corta

Che gruppo lascia?

Con grosso dispiacere lascio un gruppo meraviglioso, forte, compatto e fatto di persone vere, ragazzi che ho voluto fortemente e che avranno sempre il mio rispetto per quello che mi hanno dimostrato in questi anni. Purtroppo l’allenatore spesso viene misurato per i numeri. I miei parlano chiaro. In quasi tre anni abbiamo vinto un campionato di 1^ categoria, con una sola sconfitta, con la miglior difesa ed il miglior attacco. Nel primo anno di promozione, chiuso al terzo posto, prima della chiusura pandemica, avevamo ben figurato da matricola e ora lascio una squadra al quinto posto, in piena zona play off imbattuta in casa da 3 anni. Diciamo che tutto ciò non è bastato.

Quale era il vostro obbiettivo ad inizio stagione. Cosa è cambiato?

Paradossalmente avendo fatto bene fino ad ora, è stato un boomerang, perché si parla di fallimento se non si raggiunge i play off, Ecco, diciamo che questo non è il mio pensiero, poiché a dicembre, per motivi diversi, abbiamo perso gente importante del calibro di Cerminara, Pilo’,Vasile, capitan Sulla, e fatto i conti con gli infortuni di Colacino, Iannone, Scalzo e Talarico. Insomma, perdere quasi dieci pedine non è stato facile.

Come giudica la sua avventura a Caraffa?

Assolutamente positiva. Non ho nulla da rimproverarmi. Credo di essere stato corretto e leale con tutta la comunità, la società, e di aver lasciato loro, qualcosa di importante. Un patrimonio da non farsi scappare, perché averli portati in un campionato così importante, merita ancora una lunga storia. Porterò nel mio bagaglio di esperienza le cose buone, tante, e le cose meno buone, poche. È stato per me un pezzo di storia professionale importate e, di questo, non posso fare altro che ringraziare la società.

 Lascia con amarezza?

Sono dispiaciuto certo, ma voglio anche ringraziare la Polisportiva Caraffa e tutta la società, per avermi accolto nella loro famiglia, e ringraziare il presidente Silvio Mannarino, persona squisita e perbene, per quanto fatto in questi anni. Auguro di vero cuore alla società e alla comunità tutta di poter raggiungere obbiettivi sempre più importanti, Sarò sempre il loro primo sostenitore, Forza Caraffa sempre.

 

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