"Promuovere le meraviglie del Marchesato di Crotone", dalla Onlus Damo l'appello a Comune e Regione

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images "Promuovere le meraviglie del Marchesato di Crotone", dalla Onlus Damo l'appello a Comune e Regione

  31 luglio 2020 10:54

Valorizzare i territori, curare l'accoglienza, fondare una Business school internazionale di ospitalità e insieme portare alla luce e mostrare al mondo le meraviglie sconosciute del Marchesato di Crotone, regione storica e geografica della Calabria.

E' il progetto della Onlus Damo, associazione turistico culturale fondata da Gabriela Oliveti, Anna Maria ed Ersilia Cantafora che si propone di ristrutturare, valorizzare e promuovere i tesori di una regione ancora inesplorata e non toccata dal turismo nazionale e internazionale. La onlus, che prende il nome dalla figlia di Pitagora, Damo, lancia un appello alle istituzioni, dal Comune di Crotone alla stessa Regione Calabria perché collaborino a questo progetto.

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Dai percorsi naturalistici nei boschi incontaminati alle degustazioni gourmet e in cantine d'eccellenza fino alle visite al patrimonio culturale, sono tante le possibilità turistiche proposte da Damo che sottolinea l'importanza di non concentrarsi solo su un turismo balneare ma di diversificare le offerte e sfruttare il clima mite e la morfologia del territorio per avere presenze tutto l'anno.
 

"Io e Anna Maria ed Ersilia Cantafora abbiamo scoperto che ci sono dei posti meravigliosi nel nostro territorio che nessuno conosce, nemmeno noi - dice all'Adnkronos Gabriela Oliveti - da Caccuri con la sua cappella Cavalcanti e la facciata gotica di San Domenico, alla statua lignea dell'Ecce Homo a Mesoraca. E poi gli insediamenti rupestri di Verzino, la più nota Santa Severina e capo Colonna. Noi abbiamo di tutto, dalla Magna Grecia alla preistoria al Medioevo. Ci sono tante cose da vedere e da valorizzare anche percorsi naturalistici, come le splendide passeggiate nella Sila, in posti che nessuno ha mai esplorato. Purtroppo quando siamo andate a proporre le nostre bellezze ai tour operator internazionali ci è stato chiesto in che paese si trovasse la Calabria. Ci sono cadute le braccia. Alla fine però gli stessi tour operator ci hanno fatto i complimenti per la realtà che gli avevamo fatto scoprire". Finora l'associazione ha intrapreso diverse iniziative con il patrocinio della Camera di Commercio di Crotone ma tutto a spese proprie.

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"Noi come Onlus abbiamo intenzione di individuare le bellezze del territorio, poterle valorizzare ed eventualmente ristrutturare e promuoverle", dice ancora Oliveti. Inoltre l'idea, spiega, è di "coniugarle con le realtà locali, le strutture alberghiere, i ristoranti, le cantine dove si producono vini notevoli. Così potremo permetterci il lusso di dire venite perché venite a stare bene".

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Quello che l'associazione Damo ritiene fondamentale è un approccio al turismo completo, una visione che guardi anche ad altri settori di sviluppo economico come l'edilizia e i trasporti. Un punto fondamentale infine, secondo la onlus, "sarebbe poi poter creare delle scuole dove si faccia la formazione di un personale qualificato". Per questo vogliamo lanciare un appello alle istituzioni: ''Il patrimonio culturale del Marchesato di Crotone costituisce senza dubbio un asset unico e strategico per la promozione del territorio ma bisogna studiare un'efficace strategia che non si basi esclusivamente sul binomio turismo e cultura. Occorre rendere il turismo un settore industriale. Una massiccia promozione e pubblicità non è mai stata fatta sia a livello regionale che comunale".

Tra le proposte che Damo rivolge al Comune di Crotone c'è la creazione di un sito web completo, di "fare rete con i Comuni dell'hinterland in tempo reale per aggiornamenti costanti ed evitare contrattempi ai turisti e con le agenzie locali e le associazioni di promozione turistica culturale, di ''sviluppare una strategia digitale per il turismo'' e ''creare un marchio forte da inserire sul portale regionale, nazionale e sui social''. Infine si chiede di "attuare forme di collaborazione con gli uffici della rete diplomatico-consolare del ministero degli Esteri, compresi gli istituti di cultura, e di "evitare qualsiasi forma di improvvisazione e approssimazione che comporterebbe un'edilizia selvaggia offrendo in breve tempo la possibilità a chi vuole investire nel turismo di cambiare la destinazione d'uso degli immobili già esistenti".

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