Prosegue lo stato di agitazione dei funzionari giudiziari

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Un'aula di tribunale

Anche a Catanzaro si chiede il rispetto del contratto collettivo senza eccezioni. Indetta dall'Unione Funzionari Giudiziari Qualificati

  24 settembre 2024 10:24

Prosegue lo stato di agitazione del personale giudiziario che si è rapidamente organizzato, come mai prima d'ora, in diverse associazioni spontanee, una per ogni profilo, reclamando progressioni in carriera o opponendosi alla soppressione del profilo apicale di appartenenza.

Il proliferare di movimenti spontanei dà già, di per sé, la misura della scarsa o comunque insufficiente attenzione delle organizzazioni sindacali alle questioni che stanno avvelenando il clima degli uffici.

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"'Divide et impera', osserva qualcuno, ma a vantaggio di chi?". Così nella nota sindacale, l'Unione Funzionari Giudiziari Qualificati

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"La scrivente associazione spontanea - prosegue la nota - costituita anche da funzionari giudiziari che, per lunga esperienza nel Dipartimento dell' Organizzazione Giudiziaria, sono reduci da ataviche battaglie in tutte le sedi - giurisdizionali politiche e sindacali - per il riconoscimento e l'applicazione del diritto alla carriera, si duole nel constatare che i reclami nei confronti dell'Amministrazione e della sua incoerente gestione delle politiche di reclutamento e gestione del personale si stiano riverberando in un'aperta conflittualità tra i profili, tra i quali dovrebbero esserci invece, per il buon andamento, unità d'intenti e collaborazione".

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"La sola richiesta legittima alla quale si dovrebbe tutti aderire è - aggiungono - rispetto del contratto collettivo nazionale delle Amministrazioni centrali dello Stato, sia in termini di progressione di carriera che di progressione economica, auspicando e stimolando il sostegno delle organizzazioni sindacali affinché nelle sedi opportune tutelino le aspettative dei dipendenti amministrativi degli uffici giudiziari esortando l'Amministrazione ad agire con trasparenza e senza eccezioni, così ponendo fine - concludono -  prima che degeneri ulteriormente, questa che viene definita, semplicisticamente ma in maniera tristemente efficace, una 'guerra tra poveri' che sta travolgendo gli uffici giudiziari". 

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