"Siamo terra ricca di storia greca e i greci, come risaputo, sono stati grandi pensatori e grandi politici. Il momento attuale si presta ad alcune considerazioni sul tema del cambiamento politico. Un tema la cui attualità è indiscutibile per tutti coloro che non sopportano più come vanno le cose nel presente, e sono, anche preoccupati per come andranno le cose nel futuro". A scriverlo, in una nota, Albino Elia, presidente del comitato "KROTONE Protagonista".
"Il fronte del malcontento somma tutti coloro che per ragioni concrete , non crede più alla politica e forse anche nelle istituzioni. Troppa confusione, troppe inchieste. Stanno incrinandosi concetti come :giustizia sociale, democrazia, ecologia, sogno di un mondo migliore. Aumenta in modo vertiginoso il senso di sfiducia e la crisi economica devasta. Soffrono una situazione particolarmente distante dalle loro aspettative, soprattutto i cittadini del sud e siciliani in particolare", spiega.
"Il fronte del cambiamento spesso appare slegato e, la vecchia politica ne approfitta per sottolineare i loro limiti decisionali e anche gestionali. Il quadro politico attuale ha dunque , tra vecchio e nuovo una composizione assai variegata ed ha avuto, sino ad oggi, scarse possibilità di misurarsi sugli argomenti ovvero, di rendersi cosciente dell’importanza della politica in una Democrazia. Stante che, la politica, in uno Stato democratico ha il potere di conservare-cambiare lo stato di cose, non può dimenticare che un nuovo ciclo necessita di un “peso” sufficiente per orientare il cambiamento reale. C’è il peso inerziale di chi vuol conservare e c’è il peso dinamico di chi vuol cambiare. Non basta solo puntare il dito sul vecchio o usare il sospetto per essere protagonisti del vero cambiamento. In genere, gioco del secondo che deve superare il primo solo per competizione, finisce per non cambiare nulla. Ci vuole un grande impegno e notevole assunzione di responsabilità se si vuole superare davvero l’inerzia che in politica è lo stato pernicioso delle cose da cui il vecchio non si vuole affrancare. Chi vuole il cambiamento deve superare il dubbio di non poco e convincendosi che esiste un modello davvero alternativo. Anche perché, la messa in moto del cambiamento vero, procederà lungo strade lunghe ,tortuose e faticose . La lunghezza e la tortuosità della strada del cambiamento è un attrito e l’attrito erode massa al peso. Con le chiacchiere tutto si fa. La forza del cambiamento da un capitale di peso politico congruo e capace. Se dopo poco tempo, ovvero dopo aver fatto appena l’inizio del lungo percorso, ci si ritrova senza il necessario peso politico o capacità di prendere decisioni opportune sono guai. La gente penserà che si stava meglio prima e non capirà il cambiamento."
"Non c’è solo l’inerzia, la lunghezza e la tortuosità che assieme fanno l’attrito contro il quale la dinamica del cambiamento rischia di perdere massa e dinamica, ci sono anche gli avversari . Questi sono il potere vigente di un preciso stato di cose. Questo potere, rispetto al potere del cambiamento ha molti vantaggi: a) l’esperienza; b) una concreta intenzionalità forgiata nell’ abitudine a gestire le contraddizioni concrete del potere; c) il possesso dei mezzi strutturali (il potere del denaro, il comando della funzioni politiche, sociali, economiche e spesso il potere dei mezzi sovrastrutturali quali l’informazione, gli opinion leaders", aggiunge.
"Il fronte del cambiamento, mano a mano che procede lungo la via dello scontro politico, ha bisogno del consenso popolare più ampio possibile. Ogni proposta di vero cambiamento se ottiene la possibilità di gestire importanti leve di potere deve avere un forte consenso, altrimenti è acqua fresca . In sintesi, un reale percorso di cambiamento necessita di un mix : capacità di gestire e di proporre un modello di politica del cambiamento chiaro e concreto e un fortissimo sostegno popolare. Alla fine , saranno sempre i cittadini a scegliere. Ecco perché è importante sapere leggere il contesto in cui un’azione politica si propone per cambiare", conclude la nota.
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