Prove di riscatto nel centrodestra ma Merante fa il "guastafeste" (IN AGGIORNAMENTO)

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Fiorita e Guerriero a colloquio con Giovanni Merante
  25 luglio 2019 13:53

di ANTONELLA SCALZI

Dimissioni chieste nel giorno dell'approvazione in aula di un bilancio certificato. Questo il contrasto ravvisato da Rosario Mancuso, l'uomo del sindaco che ha tagliato corto: «Una maggioranza c'è». Conti, Amc,  proroga delle rottamazioni: di questo preferisce parlare, altro che dimissioni. E lui che nel centrosinistra c'è stato ha scelto di ribaltare il tavolo a tal punto da chiedersi se davvero «il centrosinistra sia in grado di guidare il Comune».

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Da un Mancuso all'altro per tenere alta la bussola delle questioni e provare a scacciare lo spettro della crisi. Filippo Mancuso ha provato a farlo, senza però, esimersi dal bacchettare Nicola Fiorita: «Le sue sollecitazioni non servono». È una questione di mentalità che lui respinge al mittente affermando: «Catanzaro è un'oasi». Non nasconde i problemi, ma vede più luci che ombre: «Ci . sono delle cose da migliorare, ma stiamo lavorando bene nell'interesse della città». 

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Cose buone da esaltare anche per Fabio Talarico che per togliere le castagne dal fuoco all’amministrazione Abramo ha addirittura rispolverato l'esperienza targata Rosario Olivo.  Lui, un altro uomo del sindaco, ha provato, in sostanza, a far quadrare i conti provando a dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Sì, perché i sassolini dalla scarpa se li è tolti pure lui quando ha parlato di una maggioranza di centrodestra che c'è salvo poi rimarcare la regia targata Mimmo Tallini perciò che concerne le ultime elezioni provinciali. 

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Momenti di riscatto del centrodestra, dunque, vissuti avendo negli occhi l'immagine di Giovanni Merante circondato da Nicola Fiorita e . Roberto Guerriero. Un caso o forse no, ma Merante non è sfuggito al confronto e nonostante l'assenza del sindaco . è stato netto: «Il vero problema è che Abramo deve prendere una decisione». Dal fuoriuscito di Forza Italia l'accusa è stata netta: «Già da tre mesi Abramo sta deflagrando la sua maggioranza». Immediato lo scontro con il vicesindaco, talliniano di ferro, Ivan Cardamone, ma la non presenza del sindaco in aula non ha di certo aiutato la sua squadra e il sindaco Occhiuto è rimasto il protagonista occulto di un Consiglio comunale che si è svolto sul filo di un timore svelato proprio da un Giovanni Merante piacevolmente sorpreso dal «coraggio di Pisano»: «Che, in cambio di una candidatura alle Regione,  Abramo possa mettere sul piatto il Comune e la Provincia di Catanzaro».  

 

 

 

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