Provinciale ancora chiusa a Squillace, ma gli automobilisti spostano le transenne e passano

di PAOLO CRISTOFARO

Una "barricata" divide a metà il borgo di Squillace da ormai diverse settimane. Precisamente da quando, in seguito alla caduta di un grosso masso dal costone sotto il castello, i Vigili del fuoco erano stati costretti, nottetempo, a chiudere la provinciale 162/2 che non solo collega le due aree del paese, ma facilita anche il transito verso la zona marina agli automobilisti provenienti dai paesi del circondario. Ma gli utenti sono stufi, a quanto pare, di dover fare il giro da fuori paese per andare dall'altra parte dell'abitato. In molti, ormai, stanno spostando le transenne all'occorrenza per passare tranquillamente.

Rassicurazioni erano giunte nei giorni scorsi, tanto dalla Provincia quanto dal Comune, relativamente ad interventi rapidi per consentire la riapertura dell'arteria, ma da allora tutto tace. Il paese è ancora spaccato a metà e la provinciale chiusa complica anche il raggiungimento del locale Istituto Comprensivo e del Polo Sanitario della Guardia Medica. Inoltre, la strada alternativa che costeggia il paese, quella che gli automobilisti sono costretti a percorrere per aggirare il blocco, ovvero la cosiddetta arteria della "Fontana Vecchia", non è in condizioni di sicurezza, presentando erba e rami anche d'ostacolo alla carreggiata, che costringono gli avventori a pericolosi slalom. 

Dalla Provincia era previsto un primo intervento di messa in sicurezza per una spesa di circa 20mila euro, quantomeno per effettuare una verifica ulteriore - con l'impiego di un'apposita ditta munita di rocciatori esperti - e per mettere in sicurezza i massi a rischio. La bonifica dell'intero costone, invece, sarebbe costata probabilmente oltre i 150mila euro, stando ad indiscrezioni, ma la disponibilità economica dell'Ente coinvolto non garantisce la copertura di tali somme. Per ora neppure il primo intervento è stato eseguito, lasciando la popolazione locale in difficoltà. 

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