Pugliese (Basta vittime sulla 106): "Cosa direbbe Kant se fosse stato al posto della Merkel?"

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Fabio Pugliese, Presidente per il Direttivo dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106"
  04 aprile 2020 20:01

di Fabio Pugliese*

In questo ultimo mese ci siamo ritrovati a vivere uno dei momenti più drammatici della nostra esistenza. Le colonne dell’Esercito Italiano che accompagnavano la moltitudine di vittime, il terrore di essere contagiati, la commozione per le gesta di medici ed infermieri, il rispetto dei decreti che impongono la distanza sociale. Tutto, in poco tempo, è già cambiato.

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Ai problemi del virus, ormai da qualche settimana, si uniscono i problemi economici che, giorno dopo giorno, diventano sempre più centrali nel dibattito pubblico della nostra nazione. L’Italia. Un Paese bellissimo, il nostro, intorno al quale ci siamo uniti tutti, con orgoglio, fedeltà ed amore. Chi è di destra: viva la Patria; chi è di sinistra: viva l’Italia.

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Oggi è orgogliosamente italiano anche chi da sempre lavora in nero insieme al suo datore di lavoro, chi sistematicamente evade le tasse e che fino a ieri era indignato perché il Governo aveva solo accennato l’intenzione di voler intraprendere delle azioni contro l’evasione fiscale.

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È fiero di essere italiano chi non ha mai esitato un attimo di fronte alla possibilità di appropriarsi in modo illecito di fondi pubblici; chi ha fornito lo Stato con prodotti, prestazioni e/o servizi mai erogati oppure dal valore ben al di sotto delle fatture presentate; chi ha eseguito un lavoro pubblico pensando solo ai propri interessi e senza guardare all’interesse collettivo.

Oggi, sono avvolti sotto il tricolore, corrotti e corruttori. Sotto la stessa bandiera cantano “fratelli d’Italia” dopo aver raccomandato il figlio, l’amico o il nipote; dopo aver sottratto un diritto a chi lo meritava per darlo a chi non ne era degno.

Commossi, sotto il tricolore, ci sono anche i tanti italiani che non si sono mai tirati indietro di fronte all’opportunità di fare un abuso edilizio; di depositare un ingombrante per la strada o di gettare qualsiasi cosa in mare; di compiere un furto e/o di spacciare droga “ai nostri figli”; di chi è “furbo”.

Oggi, la bandiera italiana, la stringono in mano due uomini: uno è il mafioso che ha privato della vita un giudice onesto e l’altro è un magistrato che ha privato per sempre della dignità un uomo onesto e dietro di loro, stretti a coorte, uomini e donne in rappresentanza di tutto ciò che in Italia è “deviato”.

Cantano l’inno d’Italia con la mano al petto anche loro: si tratta di quelli, per fortuna non tutti, che pur incapaci di gestire le responsabilità che gli competono ed il ruolo di rappresentanza che gli viene riconosciuto dalla Costituzione Italiana non mollano...

“Il cielo stellato sopra di me la legge morale dentro di me” è una delle citazioni che da sempre hanno caratterizzato ogni azione nella mia vita. Forse non è stato conveniente ma oggi posso vivere libero da ogni problema di coscienza. Per questo sono grato al filosofo tedesco Immanuel Kant. Perché questa sua perla di saggezza e, consentitemelo, di bellezza, mi ha dato la forza anche nei momenti di debolezza per soprassedere ad ogni tentazione.

Però mio chiedo: cosa direbbe oggi il tedesco Kant se fosse al posto della Merkel dopo aver osservato tutti questi italiani orgogliosi che cantano “Fratelli d'Italia, L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria?”. Dov’è? Ditemi dov’è…? Dov’è questa vittoria per noi italiani..?

*Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

 

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