Pugliese-Ciaccio, Cisl medici: "Atto 717 un'offesa per la dignità professionale dei dirigenti"

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images Pugliese-Ciaccio, Cisl medici: "Atto 717 un'offesa per la dignità professionale dei dirigenti"
Nino Accorinti
  12 ottobre 2022 09:47

“Specchietto per le allodole”, inaccettabile, ovvero l’ennesimo tentativo di offendere la dignità professionale (e l’intelligenza) dei dirigenti medici, si può considerare l’atto n. 717 deliberato il 30 settembre scorso dal management dell’Azienda “Pugliese Ciaccio”.

Con questa delibera "si prorogano gli incarichi dirigenziali già scaduti o prossimi alla scadenza e si decide il conferimento degli incarichi, anche per le strutture prive del titolare, con durata fino alla fusione con il “Mater Domini” ed “ai provvedimenti che la direzione aziendale dell’ente incorporante riterrà di adottare”.

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Il comportamento sostanzialmente "ingannevole ed omissivo, messo in atto dal Commissario Procopio e dal Direttore Amministrativo Mantella, a meno di tre mesi dalla verosimile integrazione determina una violazione delle disposizioni legislative e contrattuali vigenti".

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Perché si - apprende - "nei mesi precedenti, considerando che la data di scadenza degli incarichi è nota in anticipo, non si è provveduto tempestivamente alla loro conferma o al conferimento di quelli contemplati nell’atto aziendale del 2016, per la durata disciplinata dalle norme contrattuali, dai 5 ai 7 anni, previa valutazione del dirigente?".

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E ancora: "Le disposizioni contrattuali, infatti, non prevedono una durata inferiore ai cinque anni salvo, poi, applicare - in caso di esigenze organizzative, come nel caso della fusione delle due Aziende e nel conferimento di un incarico diverso da quello precedentemente svolto prima della relativa scadenza, - previo confronto con le OO.SS., le disposizioni legislative vigenti in materia con riferimento anche al trattamento economico".

Oltremodo la “proroga” - fino alla fusione delle due Aziende - degli incarichi dirigenziali scaduti o in scadenza non viene contemplata nelle norme contrattuali né questa previsione è adeguatamente motivata in relazione alle esigenze di continuità dell’attività assistenziale o amministrativa.

Inspiegabilmente, poi, sono assenti nell’allegato B dell’atto, diverse strutture vacanti prive del dirigente titolare (dal Risk management al Pronto soccorso pediatrico, dalle SOS afferenti alle strutture amministrative alla SOC Governo delle Eccellenze), i cui avvisi per l’attribuzione dell’incarico dovrebbero essere pubblicati sul sito aziendale.   

Ed ancora, "di dubbia legittimità, appare la proroga degli incarichi “già scaduti” – come viene affermato nella suddetta delibera - dei Direttori dei Dipartimenti. In effetti, il periodo di scadenza per alcuni non sembra raggiunto a differenza di quello di Staff, il cui Direttore fa parte sia della commissione paritetica Regione-Università e sia del tavolo “a latere” coordinato dal Commissario di Azienda Zero".

Il comportamento del management "sembra, quindi, essere preliminare alla soppressione e/o all’incorporazione di strutture ospedaliere in quelle universitarie, che pare si stia decidendo, appunto, nel tavolo non istituzionalizzato del quale ne fanno parte il Commissario Procopio, il Direttore Amministrativo Mantella ed il Direttore “prorogato” del Dipartimento di Staff Sergio Petrillo".

In definitiva a questa terna si potrà attribuire "lo “smantellamento”, nel caso quanto ipotizzato si avverasse, della sanità ospedaliera “sacrificata” nell’iter per la costituzione dell’Azienda Unica integrata con l’Università, la cui realizzazione invece deve essere finalizzata al miglioramento delle attività assistenziali, favorendo il merito e la capacità professionale del personale universitario ed ospedaliero".

La Cisl medici stigmatizza l’operato del management e sta valutando, in merito alla delibera del 30 settembre, iniziative sindacali ed il ricorso all’autorità giudiziaria e contabile.

La gestione della sanità "necessita una efficace riorganizzazione degli ospedali con la giusta valorizzazione e rispetto del personale e delle norme legislative e contrattuali". 

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