Una vertenza antica che il sindacato unitario sta portando avanti da anni a tutela delle migliaia di lavoratori e lavoratrici che in tutta Italia hanno lavorato per garantire scuole pulite e dignitose. Fino ad oggi, i lavoratori ed i servizi da loro svolti sono stati tenuti in piedi grazie alle somme destinate dallo Stato attraverso gli appalti pubblici. Una situazione di precariato che finalmente sembrava aver trovato un approdo sicuro grazie al Decreto Legge che ha messo la parola fine agli appalti esterni nelle scuole pubbliche decidendo di stabilizzare ed internalizzare i lavoratori.
"Da qui il pasticcio nel quale si è cacciato il Governo, che non sta gestendo questo passaggio con l’attenzione necessaria che è richiesta se non si vogliono lasciare a casa migliaia di lavoratori, nonostante le richieste avanzate dal sindacato unitario nei vari confronti e le tante mobilitazioni nazionali, l’ultima in ordine di tempo il 15 ottobre con lo sciopero e la manifestazione davanti piazza Montecitorio", scrivono Filcams Cgil Calabria, Fisascat Cisl Calabria e Uiltrasporti Calabri, che aggiungono: "In questo contesto, come avevamo previsto, è arrivata la doccia fredda da parte delle aziende titolari degli appalti che, non volendo assumersi alcuna responsabilità sul futuro occupazionale dei lavoratori, hanno aperto le procedure di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti".
Il sindacato unitario, quindi, chiede al Governo di farsi carico della vertenza, senza perdere altro tempo, per scongiurare i licenziamenti e per fare in modo che tutti i lavoratori del bacino vengano stabilizzati dal primo gennaio 2020. Per come oggi è concepito il decreto, più della metà dei lavoratori calabresi, 650 circa su un totale di 1200, rischiano di iniziare l’anno nuovo da disoccupati o in alternativa con un lavoro stabile ma part time ed un reddito da fame.
"Non permetteremo che si perda un solo posto di lavoro e non accetteremo che i lavoratori perdano un solo centesimo della loro condizione reddituale", incalza il sindacato, che chiama a raccolta tutti i lavoratori del comparto per una manifestazione pubblica che si terrà venerdì 22 novembre, dalle ore 9,30, davanti all’Ufficio Scolastico Regionale.
"La mobilitazione continua - assicurano - e non ci fermeremo fino a quando questa vertenza non troverà la giusta risoluzione; le Istituzioni e la politica calabresi siano attenti a fare la propria parte per sostenere con determinazione e fattivamente la nostra lotta".
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