"Dopo la riunione tra i vertici regionali della sanità calabrese e quelli delle Aziende ospedaliere e sanitarie di lunedì e le dichiarazioni della Presidente Santelli di martedi dobbiamo sottolineare che approviamo il potenziamento delle terapie oggi anti-infettive (Terapie intensive, Rianimazioni, pneumologie) ma domani di tutte le specialità degli 11 ospedali spoke ed Hub della regione Calabria", è quanto scrive Lino Puzzonia in rappresentanza del circolo ovest del Pd Catanzaro.
"Sono questi gli UNICI ospedali che devono sopravvivere in un nuovo moderno sistema sanità della Calabria contando su un forte potenziamento professionale, tecnologico e di accoglienza alberghiera tale da contrastare le emergenze di oggi e di domani ma principalmnte l’emigrazione sanitaria che dal 2019 supera i 300 milioni annui a rappresenta la vera e propria palla al piede della sanità calabrese", ha proseguito.
"Dissentiamo invece aspramente dal tentativo di mantenere o addirittura resuscitare le altre piccole strutture ospedaliere oggi con la scusa del coronavirus e domani con chissà cosa. Queste strutture devono essere convertite e utilizzate assieme a molte altre presenti sul territorio come strutture distrettuali vicine ai cittadini capaci di assicurare non solo l’assistenza primaria e l’urgenza (collaborazione tra i medici di famiglia e la guardia medica) ma anche tutta la diagnostica di laboratorio (punto prelievi) e per immagine (radiologia, ecografia, TAC) e tutta l’assistenza specialistica, compresa quella strumentale di primo e. in parte, di secondo livello potenziando l’assistenza domiciliare", sostiene Puzzonia.
"Da decenni la sanità calabrese è bloccata dalla pretesa di difendere una irrazionale rete ospedaliera giunta fino a 41 presidi ospedalieri non più adatti a una medicina moderna e non certo utili oggi ad assicurare la lotta al Covid 19 piuttosto che dotare la regione di strutture capaci di assicurare la salute dei cittadini ventiquattr’ore al giorno e 365 giorni all’anno.La Regione e i Sindaci devono comprendere che la parola “ospedale” non è magica e che la medicina moderna è fatta di prossimità al paziente per la cronicità e la patologia minore che ha bisogno di riferimenti sanitari di distretto e non di piccoli ospedali ma di concentrazione in pochi importanti poli ospedalieri per la patologia maggiore.Basta usare la sanità come assurdo strumento di mediazione del consenso per popolazioni ignare delle proprie reali necessità.Andiamo davvero incontro ai bisogni della gente e finiamola di utilizzare ogni occasione per mantenere una realtà impraticabile che ha sperperato soldi pubblici in assistenza di livello basso e dannoso per la salute della gente ma molto redditizia per i piccoli notabili di provincia della politica", chiosa Puzzonia.
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