Quando il web si fa tramite di arte e cultura. Intervista a Nicola Selvaggio, youtuber catanzarese

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images Quando il web si fa tramite di arte e cultura. Intervista a Nicola Selvaggio, youtuber catanzarese

  11 giugno 2021 22:45

 di MASSIMILIANO LEPERA

È noto ormai a tutti che, soprattutto negli ultimi tempi, sia in linea con i mutati interessi della popolazione, trasferitasi quasi in massa sul web e i social network, sia con gli ultimi risvolti non completamente positivi della pandemia, che hanno indotto la gente a chiudersi forzatamente in casa e rifugiarsi nelle varie piattaforme digitali, Internet ha preso completamente il sopravvento sul nostro mondo, fungendo da compagno fedele e costante in ogni singola giornata. Si sa che, tuttavia, non sempre i risvolti di questo aspetto sono positivi, in quanto i rischi del web sono costantemente in agguato e all’ordine del giorno, in particolare per i più piccoli e gli adolescenti. Però, per fortuna, c’è chi, ancora, nonostante tutto, riesce a offrire ottimi spunti di riflessione, coniugando abilmente passione e competenza per rendere il mondo della Rete un posto ancora piacevole e sicuro.

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Stiamo parlando del giovane youtuber catanzarese Nicola Selvaggio, che da circa quattro anni, per mezzo del suo canale Youtube, si fa tramite di arte, cultura e contenuti positivi per i suoi coetanei e non solo. I video che sono presenti sulla piattaforma, infatti, spaziano tra i più variegati e ricchi temi, che inducono piacevoli visioni e riflessioni negli spettatori: si passa dal cinema ai libri, dai videogiochi ai grandi classici, il tutto condito dalla simpatia e dalla freschezza tipiche di chi, come Nicola Selvaggio, dimostra palesemente di volersi divertire e far semplicemente divertire il suo pubblico, inducendo a riflessioni comuni e condivise e raccogliendo enormi consensi e apprezzamenti, nonché tantissime visualizzazioni. Ma parliamo direttamente con lui di questa incredibile esperienza, andando a comprenderne i meccanismi più reconditi e le sensazioni più profonde.

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Partiamo dalle origini di tutto: da dove è scaturita questa sua idea e quali sono state le motivazioni che l’hanno portata a metterla in pratica?

"Salve Professore, in primis le comunico che per me è un onore essere qui, e che sono quasi commosso dall’elogio che mi ha fatto; in secundis, diamoci pure del Tu! Questa è forse una delle domande più belle che qualcuno potesse pormi. Oggi come oggi, i social network vengono interpretati (erroneamente) come “FARE SOLDI SENZA LAVORARE”, mentre all’inizio, invece, per molti, erano solo una valvola di sfogo o un desiderio di esprimere i propri pensieri sopiti cercando condivisioni! Per me è stato diverso. Non avevo problemi lavorativi (fortunatamente) e sono sempre stato a contatto con persone che hanno saputo usare la propria testa, ma avevo e ho tuttora una gran voglia di stimolare la mente delle persone. Mettersi in gioco sui social, in maniera importante, rappresenta una sfida impegnativa, grossa e costante. Ogni giorno vanno condivise foto, reels o storie, in ogni arco di tempo va pubblicato un video/stato/notizia. Io non faccio così, perché per me creare contenuti è un vero e proprio piacere, però sono lieto di farvi un concreto esempio per far capire ai lettori cosa si celi dietro il mondo social: ho un amico, che lavora nel campo videoludico di Youtube; parlando una volta, mi ha descritto la sua giornata tipo: “8 ore di lavoro garantiscono un video di circa 45 minuti, ed io pubblico un’ora di video al giorno, senza contare le dirette, gli articoli, le foto. Al netto io lavoro oltre 50 ore a settimana, ma la gente continua a pensare che io rubi lo stipendio che mi passa Youtube. La differenza è che io lavoro in un ambito che adoro”.

"Sì, sono conscio di non averti risposto alla seconda parte della domanda! Sai, conosco tantissime persone, molto intelligenti, colte e valide, che per mancanza di follia o… estro, hanno perso grandi occasioni o, ancora peggio, non ci hanno neanche provato, vivendo di rimpianti … diceva Max Pezzali: “A 16 anni, un anno dura una vita, a 30 sei già lì”, beh, se avete un talento, cari signori lettori, dovete metterlo in gioco, poiché ne possono beneficiare tutti, come di una voce meravigliosa, o di una maestria narrativa".

Caro Nicola, sul tuo canale Youtube, molto seguito e apprezzato, sono presenti vari generi e temi, affrontati sempre con molta dovizia di particolari, ma anche con un pizzico d’ironia. Quanto è importante l’ironia al giorno d’oggi per affrontare qualsiasi tematica, d’attualità e non, e soprattutto, quanto è importante non fossilizzarsi sempre su un unico argomento, ma spaziare in modo duttile e poliedrico in differenti campi?

"La tua domanda descrive perfettamente l’idea del mio canale! L’ironia è la più alta forma d’intelligenza e di difesa, non cambia le cose, ma ti insegna a riderci sopra anziché piangerti addosso. Io, come ho più volte dichiarato, faccio mia l’ironia socratica, che conduce colui che mi ascolta a trovare da solo le risposte alle proprie domande piuttosto che affidarsi a un’autorità intellettuale in grado di offrire risposte preconfezionate. La cosa bella è che io, personalmente, partendo da fondamenta filosofiche e da mura di ironia, posso costruire una casa ovunque. Posso parlare di fumetti, di libri, di videogiochi, di film. L’importante è aprire la nostra mente ad altre direzioni, anche sbagliate, ma che siano la base per avviare un proto-pensiero.

La base per capire sia la vita, sia il nostro intero sistema intellettivo è IL SISTEMA DI RIFERIMENTO! Chi ha studiato materie scientifiche lo conosce bene, ma anche gli altri hanno sempre fatto proprio questo concetto in maniera implicita. Un bambino in auto generalmente è fermo e seduto, mentre visto al di fuori, si sta muovendo … bene, dove si trova la verità?  Semplicemente non c’è, dipende dal sistema di riferimento che utilizziamo per osservare e trarre le conclusioni, per questo adoro rimescolare libri, film, videogiochi, per vedere la storia da tutti i possibili e plausibili punti di vista. In sostanza, è molto importante spaziare fra i campi, rimanendo coerenti con le nostre idee, voglie, passioni".

Scorrendo i video presenti sul tuo canale, naturalmente è impossibile non notare la fitta presenza di grandi classici, sia del cinema, sia dei fumetti, sia della narrativa, sia dei videogiochi. Basti pensare, per esempio, nell’ordine su menzionato, a Bud Spencer & Terence Hill, Paperino, Sherlock Holmes e Dark Souls. Quanto hanno influito queste e altre pietre miliari sulla tua formazione e quanto ancora oggi sono attuali?

"Questa domanda, necessita una risposta per punti:

  • Paperino, ma tutto il fumetto Disney (Topolino fumetto su tutti), mi ha insegnato a parlare, a scrivere e a leggere, ma soprattutto ha accresciuto la mia curiosità fanciullesca. Oggi, per colpa loro, sono abituato a dire frasi come: “Me ne dolgo assai” o “ferve il lavoro?”, causando molto spesso ilarità nei miei interlocutori. Detto questo, il fumetto Disney italiano ha dispensato a noi lettori grandi valori e insegnamenti che ci hanno aiutato a crescere nel corso degli anni.
  • Bud e Terence … loro mi hanno insegnato tante, forse troppe cose … che l’onestà paga sempre; che è bellissimo avere un grande amico; che la felicità si può trovare nelle piccole cose (o in una Dune Buggy), ma soprattutto che, e cito, “Un uomo che non sa né leggere né scrivere, rimarrà sempre un pinco pallino qualunque”, come ho detto in un mio video (La Filosofia di Bud Spencer); loro sono e rimarranno ambasciatori della cultura.
  • Gli investigatori come Sherlock Holmes, ma soprattutto Hercule Poirot, mi hanno insegnato a ribaltare le prospettive, a ragionare per altre strade perché, per quanto improbabile o machiavellico sia un accadimento, può essere plausibile.
  • Dark Souls: questo è stato il pezzo di puzzle che mi ha aperto la mente. Una volta passato da Paperino, Bud Spencer, Poirot, arrivare a un gioco che non spiega, non dice, non dà nulla di concreto (come trama) al giocatore è la prova del fuoco. Ragionare, pensare, risolvere, fino a risalire all’intreccio della storia è veramente toccante, e ti porta a compiere una scelta … Il sacrificio della propria anima per provare a dare una scintilla di speranza all’umanità … oppure condannare il mondo alla tenebra più oscura e governarla col pugno di ferro!
  • La Compagnia: ecco la vera indissolubile e granitica pietra miliare della mia vita: gli amici, coloro che mi hanno sempre dato una mano, che mi hanno sempre sostenuto e con la quale ho sempre potuto avere dialoghi brillanti. Il dialogo, la voglia di parlare, anche lo scontrarsi, è una parte fondamentale della nostra vita e della nostra evoluzione, ed io sarò sempre grato ad ognuno di loro. Tenete in mente una cosa però: “Nell’uguale non si cresce mai, nel diverso, nel dialogo, nello scontro si può migliorare e crescere (da ambo le parti)”.

Tra le altre cose, non si può non citare il mondo Disney: proprio gli ultimi video si incentrano infatti su un’originale rivisitazione dei Cattivi Disney, i cosiddetti Villains, ai quali hai fatto un vero e proprio processo, con il fine di rivalutare i loro personaggi e le loro azioni e comprendere meglio se assolverli oppure condannarli definitivamente. Come mai questa idea?

"Questa domanda, apparentemente semplice, nasconde in sé un significato più profondo! Prima di spiegarvi perché ho scelto proprio i Cattivi Disney, devo necessariamente aprire una premessa: un qualunque argomento, prima di essere padroneggiato, deve essere studiato, analizzato e valutato. Ultimamente, questo mondo frenetico, questa società che ci impone un ritmo sempre più energico, e questa voglia di andar di fretta, facendoci risparmiare qualche secondo della nostra vita (per poi spendere minuti a rimediare a errori fatti per andar di fretta) ha generato una nuova figura che io posso soffrire sempre meno: “Il giudice superficiale”. Questa figura, sempre esistita, si articola in una presa di posizione forte su un qualunque argomento che però si conosce appena. Esempio: leggo sulla testata di un giornale online, che personaggio sportivo X verrà sottoposto a verifiche fiscali. Io so già che il mondo, e soprattutto il web, alzerà un muro distruttivo su questo personaggio insultandolo nel peggiore dei modi, prima ancora che la giustizia faccia il suo corso (e senza neanche leggere bene l’articolo, ma solo dal titolo). Come diceva il compianto Umberto Eco: “I social danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”.

Dove voglio arrivare? Semplice! I cattivi Disney sono così perché la gente ha subito questa informazione, anzi disinformazione, poco ragionata. Shere Khan (Il libro della giungla) è cattivo solo perché è una tigre che si muove nel suo ambiente, niente di più. Ho scelto la Disney perché ampiamente conosciuta, cercando quindi una molla per stabilire un contatto fra le persone. Bisogna sempre studiare, approfondire, altrimenti si subisce una lenta ma costante trasformazione in canne al vento … pronti a credere ai truffatori che vivono online e che quotidianamente sopravvivono alle spalle della povera gente".

Il mondo del web è continuamente in evoluzione e bisogna sempre stare al passo con i tempi e con i temi da trattare. A tal proposito, ci vuoi già anticipare qualcosa delle tue prossime idee o dei tuoi prossimi video?

"Certamente! I progetti sono tanti (è il tempo ad essere poco): innanzitutto finirò la serie “La Filosofia dei Cattivi Pixar”; poi, finita l’estate, come avevo promesso a una parte di pubblico, mi concentrerò sulla filosofia del Ragionier Ugo Fantocci (Fantozzi), raffrontandolo con opere verghiane. In seguito mi diletterò ad analizzare la filosofia di qualche film, e prima o poi dovrò fare uno speciale sui Computer Quantistici trattando la filosofia dell’automazione e dello sviluppo. Indubbiamente, dovessi arrivare ai 10.000 iscritti, interromperò i miei lavori e preparerò lo speciale: “La Filosofia delle Fake News” (Capitan Barbascura mi ha anche promesso un’apparizione in questo futuro video), dove distruggerò tutte le teorie barbariche e fantasiose che stanno circolando ultimamente (terrapiattismo, antifemminismo etc.). Adesso, però, ti confido una cosa … esistono tre racconti brevi da me scritti, che riguardano un argomento specifico. Dovessi mai arrivare a 100.000 iscritti, noleggerò un teatro e, dopo un casting, “La Filosofia dell’Amore” vedrà la luce! La sceneggiatura, in fondo, è già scritta: sono i miei tre racconti.

E’ stato veramente un onore, cari lettori, poter partecipare a questa intervista".

 

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