"Quando le sculture di 'u Ciaciu a Catanzaro vennero considerate rifiuti speciali inquinanti": la riflessione di Stanizzi

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images "Quando le sculture di 'u Ciaciu a Catanzaro vennero considerate rifiuti speciali inquinanti": la riflessione di Stanizzi
Luigi Stanizzi
  03 marzo 2023 17:31

"Talvolta è necessario che una notizia rimbalzi ai massimi livelli da fuori, per fare capire bene a noi calabresi il valore dei nostri artisti. È accaduto con Vittorio de Seta, quando alla sua morte Martin Scorsese da New York scrisse che "de Seta è uno dei più grandi, ma trascurati registi italiani, e il suo lavoro meriterebbe di essere molto più conosciuto di quanto non sia", e capita oggi con la notizia da  Sutri sull'omaggio di Vittorio Sgarbi al maestro Saverio Rotundo, 'U Ciaciu, troppo spesso sottovalutato in vita".

E' quanto sostiene Luigi Stanizzi addetto stampa della Cineteca della Calabria, Fondatore nell'anno 2000 e Presidente del Premio Mar Jonio.

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"Quando consegnammo il Premio Mar Jonio a Cropani all'artista Saverio Rotundo - aggiunge Stanizzi - diversi pittori dilettanti catanzaresi, fra l'altro a lui apparentemente molto vicini,  storsero il naso ritenendosi molto più meritevoli di riconoscimenti pubblici, salvo poi al suo cospetto fare finta ipocritamente di apprezzarlo . E immaginate cosa fecero quando l'indimenticabile Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Toni Ferro, in occasione di uno dei  Mercoledì Culturali al Caffè Imperiale (eventi promossi da un gruppo di intellettuali che l'ing. Giancarlo Spadanuda ha fatto bene di recente a ricordare), di fronte a un'opera di Rotundo composta anche con l'assemblaggio di posate di metallo, disse testualmente che quell'installazione meritava di essere esposta alla Biennale di Venezia. Apriti cielo! I detrattori seriali catanzaresi mossero critiche velenose, sempre alle spalle naturalmente. Nonostante le performance do Ciaciu davanti alla Biennale fossero ben note e apprezzate. Né si può tacere oggi che 'U Ciaciu venne denunciato e processato a Catanzaro con l'accusa di abbandono di rifiuti speciali inquinanti, perché nei pressi di via Lucrezia della Valle  aveva allestito una mostra permanente con alcune sue opere di metalli, plastica, materiale riciclato. La sua era appunto definitiva arte dell'abbandono. Un Pretore illuminato, Giuseppe Spadaro, lo mandò assolto perché sancì che quelle erano opere d'arte e non rifiuti, e l'artista ne andava orgoglioso di quella 'certificazione', al punto di esporre per anni il ritaglio di giornale col resoconto processuale culminato con l'assoluzione. Giuseppe Spadaro sentenziò che quella radura attigua alla strada comunale non era un deposito di materiale inquinante, ma la sede provvisoria delle opere di un artista incompreso.

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Un altro debito nei confronti di Saverio Rotundo - va avanti Luigi Stanizzi dell'Ufficio stampa della Cineteca della Calabria e Presidente del Premio Mar Jonio - è un'intervista rilasciata al sottoscritto e incomprensibilmente mai consegnata dall'operatore, un dialogo diretto con Saverio Rotundo, tre ore di video e audio, in cui racconta la sua vita privata fin da fanciullo, le difficoltà economiche, la guerra, il trasporto di fucili su somari da Cosenza, tanti fatti inediti; parla a lungo delle sua vocazione di fabbro, la fiamma artistica. Sarebbe finalmente ora di tirare fuori le riprese per non privare i suoi estimatori (e non) di tante informazioni. Ora Vittorio Sgarbi scrive " La cosa più fantasiosa di tutta la Calabria, in una regione piena di meraviglie lui è l'ultima delle meraviglie", rendendo così omaggio alla figura artistica di Saverio Rotundo, 'U Ciaciu', che si ritaglia, nel centenario della nascita, uno spazio importante nell'ambito della mostra dal titolo "Sutri. Triste, solitario y final", inaugurata al Museo di Palazzo Doebbing a Sutri (Viterbo).   

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All'evento espositivo realizzato da Vittorio Sgarbi nella città che, per cinque anni, lo ha visto sindaco, campeggiano anche alcune opere del Ciaciu. Invitata a partecipare, in rappresentanza dell'amministrazione comunale di Catanzaro, l'assessore alla Cultura Donatella Monteverdi che a Sutri ha incontrato Anna Rotundo, nipote del compianto maestro, e Stefano Morelli, curatore dello spazio espositivo dedicato all'artista catanzarese. Monteverdi ha detto che all'iniziativa di Sutri, coincisa con l'anniversario del centenario della nascita di Saverio Rotundo, si associa l'impegno da parte dell'amministrazione comunale di Catanzaro di celebrare, anche sul territorio, una figura così importante per la storia artistica ed identitaria della città capoluogo.  

Un segno ammirevole negli ultimi anni di ulteriore svolta, - conclude Luigi Stanizzi addetto stampa della Cineteca della Calabria, Fondatore e Presidente del Premio Mar Jonio - sarebbe molto bello quindi allestire un'altra grande mostra antologica delle opere di Saverio Rotundo nella sua città natale e altrove, magari collocarne qualcuna in modo permanente a piazza Matteotti,  o negli altri luoghi più frequentati da 'u Ciaciu, ma anche al Parco della Biodiversità Mediterranea, sul lungomare. Un bel segnale in memoria di un artista solitario, un poeta trascurato in vita, incompreso, talvolta schernito ma per fortuna negli ultimi anni sempre più apprezzato. Notevole a proposito - chiude Stanizzi - il lavoro cinematografico “Human Thing”, realizzato alcuni mesi prima della scomparsa di Rotundo con regia del catanzarese Davide Cosco, altra grande risorsa del nostro territorio, fotografia e montaggio di Nicola Carvello".

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