Quartiere Janò, Celia e Scarpino: "Dal Comune d Catanzaro richiesta di 2 milioni e mezzo alla Regione per messa in sicurezza"
Palazzo De Nobili
30 aprile 2024 15:10Dal Comune di Catanzaro una richiesta di due milioni e mezzo di euro alla Regione Calabria per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per frane e alluvioni nel quartiere Janò.
Lo rendono noto i consiglieri comunali Fabio Celia e Francesco Scarpino, nell’evidenziare che “l’amministrazione Fiorita si conferma in prima linea sul fronte della prevenzione in tema di dissesto ambientale, attivando la procedura per l’inserimento della proposta progettuale nella piattaforma ReNDiS (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo). La richiesta di fondi è corroborata da un documento di fattibilità delle ipotesi di interventi in un’area della città che da troppo tempo richiede di poter tornare alla normalità, dopo i primi drammatici eventi alluvionali risalenti al 2010. Nel corso degli anni non sono mancati sopralluoghi, stanziamenti di fondi e lavori che, però, non hanno contribuito a risolvere definitivamente i disagi che vivono i residenti della zona. Ora l’amministrazione Fiorita – che fin dall’inizio ha cercato di mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e di individuare possibili soluzioni – ha confezionato un pacchetto di interventi che verrà portata all’attenzione del Dipartimento Protezione civile della Regione”.
“L’auspicio è che si riesca, dunque, a disporre delle risorse necessarie per far uscire Janò e la sua comunità da un’emergenza perenne, riuscendo a completare la messa in sicurezza del territorio e a restituire serenità e dignità ai residenti”, proseguono Celia e Scarpino. “E’ un obiettivo primario che nessuno ha dimenticato e che ha visto tutta la squadra del settore gestione del territorio, con a capo l’assessore Raffaele Scalise e il dirigente Giovanni Laganà, lavorare in silenzio con la speranza di portare a casa il risultato. Janò può e deve rappresentare il simbolo di una Catanzaro che si risolleva una volta per tutte, dalle ferite della natura e del passato, per garantire un territorio più sicuro e sostenibile”.