Qual è la politica turistica della città di Catanzaro? Ma, in particolare qual è la programmazione del cartellone della nostra città?
A queste domande dobbiamo inoltre chiedere se esiste una forma di programmazione che tenga conto anche di una collaborazione sul piano territoriale e, ancora di più, che sappia valorizzare le potenzialità naturali ed umane che esprime la nostra città, trasformandole in risorse attive.
Sul piano della valorizzazione la città di Catanzaro, anche in termini di turismo – quello vero – poco si incrocia e si confronta con la realtà. Siamo ogni anno a ripeterci le cose, a domandarci perché altre realtà cittadine, neanche così lontane, dimostrano migliori capacità di programmazione.
In questa accettazione di una realtà piccola per una città che aspira ad essere capoluogo di regione, comprendiamo che questa non è l’idea di turismo dell’assessore Lobello, un altro morto nella giunta cittadina. Lei, l’assessore Lobello, predilige le sagre, anche quelle di sua maestà il morzello ad una programmazione seria, come avviene nella città di Soverato giusto per dare un esempio, opponendo ad ogni sia pur legittimo richiamo, la solita musica del carillon, questa si rimasta sempre uguale: non ci sono soldi!
Se questa è la risposta jolly dell’assessore Lobello, tutto appare inutile. Inutile parlare di programmazione, inutile cercare di far capire che il turismo è volano di sviluppo e che una città che vuole parlare di turismo deve attrezzarsi in tutti gli ambiti, cercando di allungare il periodo utile per aumentare il valore di ricchezza, uscendo dal vicolo ormai chiuso dei classici 40 giorni annui, finiti i quali, finisce ogni forma che possa chiamarsi turismo.
Accettare un simile paradigma, significa ritenere bastevole e giusto il programma che questa città offre. Significa dare merito, quando merito non c’è, ad un assessore immobile sul piano del turismo, ma cosa ancora più grave significa legittimare anche il pensiero, molte volte in libertà, del sindaco Abramo che ha in altre occasioni, affermato che Catanzaro non è sito turistico.
Se è così allora cosa serve protestare per il “profumo” non di bergamotto che viene dal depuratore cittadino? Cosa serve che gli operatori commerciali del quartiere Lido protestino? Cosa serve chiedere il contributo dei cittadini per abbellire il verde abbandonato del lungomare? Cosa serve in questo contesto di un turismo non voluto portare nel sito del porto il sommergibile di Cardamone, chi andrà a visitarlo? Cosa serve parlare di sviluppo dell’area di Giovino?
Insomma cosa serve parlare di turismo, se al vertice del palazzo tutti, in silenzio, concordano che la città di Catanzaro non lo merita e non gli serve?
Noi come cittadini e come associazione cittadina vogliamo dissentire da questo metodo, chiediamo agli attori politici, insani protagonisti del futuro della città, un briciolo di competenza e di umiltà. Chiediamo all’assessore Lobello di mettersi a lavoro finalmente per non tradire quella fiducia che ha ricevuto insieme al sindaco Abramo, per come sottolineiamo loro che se non esistono i fondi, questi si cercano con uno studio che sia anche sinergia con gli operatori turistici, e si trovano!
Sembra a noi impensabile ascoltare sempre la solita musica, quando ci si ripete come un mantra, che i conti del comune di Catanzaro sono in ordine, per come lo sono quelli della Provincia di Catanzaro, dove siede e governa sempre Abramo. Se è così, non avendo motivo di dubitare, i soldi ci sono o quanto meno si possono investire per un ritorno turistico della città e per restituire alla stessa un minimo di ricchezza.
La stessa ricchezza di fondi, circa 300mila euro, che vengono spesi per altre manifestazioni, la cui ricaduta economica, fatta salva la vetrina, è pari a zero, ci riferiamo al Magna Grecia Film Festival, dove dovremmo dire che se si vuole i soldi si trovano, forse solo per gli amici?
Non ci interessa in un ragionamento di responsabilità, pensare che il turismo a Catanzaro sia il probabile Guiness Word Record della pitta più grande per il morzello, che dovrebbe essere l’evento (?) che l’assessore Lobello ha messo in pista in occasione dei festeggiamenti di San Vitaliano, il Santo Patrono della città.
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