"Rispondo malvolentieri all’ennesimo attacco del consigliere Talerico che ancora una volta lancia accuse inesistenti e diffamatorie nei miei confronti, basate su pettegolezzi e cattive interpretazioni della realtà".
Lo scrive Aldo Quattrone, Professore emerito di Neurologia, in replica alle dichiarazioni rese da Antonello Talerico.
"Rispondo con la speranza di chiarire una volta per tutte i dubbi e le affermazioni fatte dal Talerico e che riguardano la mia gestione della UOS del CNR di Germaneto.
Innanzitutto, alla preoccupazione principale di Talerico: “chi manda i pazienti che vengono sottoposti ad indagini di RM? e quale sia il criterio di selezione/scelta dei pazienti che venivano sottoposti agli esami radiodiagnostici presso il CNR” rispondo ancora una volta precisando le modalità organizzative che governano un Centro di Ricerca.
Come già detto in una precedente comunicazione dell’Università, i pazienti che effettuavano la Risonanza Magnetica facevano parte di progetti di ricerca in corso presso l’UOS di Germaneto che, come è noto, è una unità di ricerca che non ha compiti assistenziali. Ribadisco ancora una volta che gli esami effettuati da questi pazienti sono sempre stati eseguiti, per fini di ricerca, gratuitamente e senza oneri per il SSR. Quanto alla provenienza dei pazienti da includere nei protocolli scientifici, come già detto chiaramente in una precedente nota, questi venivano inviati alla UOS di Germaneto da diversi colleghi neurologi operanti in Calabria e fuori Regione interessati alla ricerca in diversi settori delle malattie del sistema nervoso. Non mi pare che abbia molta importanza sapere dove il neurologo reclutava il suo paziente da includere in un protocollo di ricerca.
Tutte queste informazioni sono state già ripetutamente date al Talerico che evidentemente, non essendo esperto di ricerca scientifica, non capisce o fa finta di non capire quale è la differenza sostanziale tra la ricerca scientifica e l’attività assistenziale diagnostica. Queste ripetute insinuazioni servono soltanto a gettare discredito su un Centro pubblico di ricerca che è a servizio della nostra comunità. Non c’è bisogno di ricordare l’importanza della ricerca scientifica da noi svolta e dei risultati ottenuti per la diagnosi e cura di molte gravi malattie neurodegenerative.
Se il Talerico vuole approfondire le sue conoscenze sull’argomento può facilmente consultare i più importanti siti scientifici internazionali (Pubmed, Scopus) dove peraltro potrebbe assumere informazioni utili sulla mia qualificazione scientifica internazionale e scoprire così che il sottoscritto risulta incluso nell’elenco pubblicato dalla Stanford University (USA, 2022) dei più importanti ricercatori del mondo.
Sono spiacente per Talerico ma questa è la pura verità. Non c’è altro da aggiungere.
Quanto alla domanda principale che mi rivolge “di spiegare alla città il vero motivo per cui avrei deciso di smantellare il CNR di Catanzaro” sono davvero sorpreso che il Talerico non abbia compreso che l’UOS IBFM di Germaneto è nata per effetto di una convenzione stipulata tra CNR e Università Magna Graecia finalizzata ad attività di ricerca comune, con scadenza naturale il 1°novembre 2023. Se l’Università non ha inteso rinnovare la convenzione suddetta, ritengo che tale scelta sia stata assunta in piena autonomia e consapevolezza, basata su motivazioni certo ben ponderate, che il Talerico non ha il diritto di contestare. Comunque, anche su questo tema l’Università ha già fornito ampie ed esaustive risposte su cui non vale pena ritornare.
Se la preoccupazione di Talerico è quella del depauperamento del nostro territorio di prestigiosi Centri di Ricerca vogliamo rassicurarlo sulle intenzioni dell’Università che ha già in programma il potenziamento del Centro di Neuroscienze, già esistente e contiguo alla UOS del CNR, che ha già ottenuto importanti finanziamenti PNRR.
In relazione alle affermazioni del Talerico sull’ Istituto di Scienze Neurologiche del CNR di Piano Lago di Mangone, desidero solo precisare che il sottoscritto ne è stato Direttore fino al marzo 2009 e dunque non ha esatta conoscenza dei fatti successivi a tale data.
Fatte queste precisazioni ritengo opportuno fare una domanda al Talerico: a chi giova tutta questa polemica che butta ombre sull’Università di Catanzaro e sui suoi qualificati Centri di Ricerca? Quali interessi sta tutelando il Talerico? Forse spetta proprio a Talerico spiegare bene alla città questo accanimento verso l’Università e i suoi professori che rappresentano un patrimonio da difendere e da potenziare e non certo da abbattere".
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