Quindicenne rapita a Catanzaro, al vaglio della polizia la posizione dei due sospettati

di STEFANIA PAPALEO

Si scava negli affari del padre, un broker finanziario rimasto coinvolto in diverse indagini della Dda, e tra gli eventuali legami con i due uomini fermati in Campania perchè sospettati di essere gli autori del rapimento lampo della quindicenne di Catanzaro prelevata di forza dalla sua minicar, nella tarda serata di domenica nel quartiere Santo Janni,  e rilasciata dopo meno di un'ora nel vicino comune di Marcellinara. Vanno avanti a pieno ritmo, dunque, le indagini sul rapimento lampo della minorenne da parte dei segugi della Squadra mobile di Catanzaro che, al comando del dirigente Fabio Catalano, si sono gettati subito all'inseguimento dei rapitori, riuscendo a chiudere un primo cerchio già alle prime ore di lunedì, con l'identificazione dei due sospettati.
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Ovviamente si tratta di due posizioni ancora al vaglio di polizia e magistrato, il sostituto procuratore Vincenza Randazzo, sulla cui scrivania ha preso corpo il fascicolo contenente le dichiarazioni della vittima e la testimonianza di una donna che, al momento del fatto, ritrovandosi con la sua auto a transitare lungo la stessa strada teatro del crimine, ha addirittura tentato di fermare i malviventi, beccandosi spintoni e un calcio in faccia. Da lì l'allarme lanciato dalla stessa alla polizia con tanto di descrizione dei rapitori e della Lancia Ypsilon a bordo della quale gli stessi si sono dati alla fuga a tutto gas insieme alla ragazzina appena prelevata dalla sua macchinina.

Al momento, dunque, le indagini sono ancora in corso e finalizzate a vagliare alibi dei fermati e movente del reato, che non ha precedenti in città per modalità ed età della vittima, studentessa di appena 15 anni che resterà inevitabilmente segnata a lungo dall'accaduto.

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