di PAOLO CRISTOFARO
SQUILLACE - Perché il sindaco di Squillace, Pasquale Muccari, abbia deciso di iniziare la nuova consiliatura creandosi problemi da solo - cioè nominando tre assessori uomini ed una sola donna, contravvenendo alle legge Delrio sulle quote rosa - non è ancora del tutto chiaro. Sebbene il primo cittadino abbia parlato di necessità legate a questioni organizzative, sapeva benissimo che, comunque, le opposizioni avrebbero fatto battaglia. E la battaglia, infatti, è iniziata a fine luglio, con il ricorso al Tar sottoscritto, tra le altre, dall'avvocato Anna Maria Mungo, consigliere d'opposizione del gruppo "Squillace in Movimento". L'udienza si terrà mercoledì prossimo, 11 settembre.
Nel frattempo, Muccari, con atto datato 6 settembre, ha conferito alla dottoressa Cinzia Mellace, sua consigliera, l'incarico di assessore. Stando a quanto specificato dal sindaco, assumerebbe la delega ai tributi. La cosa strana, però, è che la nomina ha validità dal 1° dicembre e non immediata. Inoltre, da quanto si legge, dato che già il numero di assessori non consentirebbe di nominarne di nuovi, l'immissione nella squadra della Mellace, richiederebbe la rinuncia ad un altro dei nominati (un uomo chiaramente).
A rinunciare alla carica - stando sempre al documento di nomina - sarebbe l'avvocato Stefano Carabetta - già vicesindaco, che spontaneamente (dal 30 novembre prossimo) sarebbe disposto a rinunciare all'assessorato per favorire la collega subentrante. Intanto, proprio mercoledì prossimo, si terrà, come abbiamo detto, l'udienza per il ricorso legato alla quota rosa, il cui esito è ancora dubbio. Se i giudici dovessero dare torto a Muccari ed accogliere il ricorso della controparte, il primo cittadino sarebbe costretto a riformulare la squadra ben prima del mese di dicembre.
Tuttavia, qualora dovessero invece dargli ragione - valutando positivamente le giustificazioni addotte dalla maggioranza - Muccari potrebbe attenersi al suo piano e procedere, con calma, alla nomina della Mellace il 1° dicembre, non avendo, a quel punto, imposizioni giuridiche ineludibili. C'è da domandarsi però se, fino a quel momento, il "sacrificio" di Carabetta risulterà ancora necessario o se - per ragioni ancora ignote e imprevedibili - si libererà un posto tra gli assessori o si deciderà di sostituirne un altro.
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