Racket ai villaggi turistici tra Catanzaro e Crotone: la Cassazione ordina nuovo processo in Appello

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La conferenza stampa dell'operazione "Malapianta" del 2 maggio 2022
  05 dicembre 2024 20:41

di STEFANIA PAPALEO

Avrebbero saccheggiato per anni e con ferocia le attività economiche ubicate tra Catanzaro e Crotone. Al servizio della famiglia Grande Aracri di Cutro, i picciotti di 'ndrangheta delle cosche “Mannolo-Trapasso-Zoffreo-Falcone” prendevano dalla ricchezza turistica per dare ai boss. Il "clan dei villaggi", erano stati definiti dai finanzieri che per anni gli erano stati col fiato sul collo. E le sentenze di primo e secondo grado hanno confermato il pesante quadro accusatorio messo su contro decine di presunti affiliati, condannati, a vario titolo, per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga, estorsione, usura, porto illegale di armi e intestazione fittizia di beni, esercizio abusivo di attività finanziaria, riciclaggio, reimpiego di capitali di provenienza illecita, corruzione, favoreggiamento di latitanti, coercizione elettorale. Oggi la sentenza della Corte di Cassazione, che dispone un nuovo processo in Corte d'Appello, per rivalutare in parte la posizione di 14 imputati, per uno dei quali - Mario Falcone - sentenza annullata con rinvio per tutti i capi di imputazione.

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In questo caso, la decisione si è basata sull’unico motivo di ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Fonte per eccepire l’inutilizzabilità dell’intero materiale probatorio intercettivo posto a carico dell’imputato. L’inutilizzabilità della prova era stata invocata dalla difesa sulla base del principio di diritto enunciato dalla nota sentenza a Sezioni Unite cd. Cavallo, con la quale veniva disciplinata la materia delle intercettazioni utilizzate nel diverso procedimento penale. L’imputato, nei precedenti giudizi di merito, era stato condannato a 4 anni di reclusione. Ora, a seguito dell’annullamento della condanna, gli atti saranno trasmessi ad altra sezione della Corte d’Appello di Catanzaro.

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Il tutto, con soddisfazione dell'avvocato Fonte che commenta così la decisione dei Supremi giudici: "Si tratta di una decisione di grande importanza sul piano formale. Il rispetto delle regole procedurali previste dal codice in tema di intercettazioni è stato sancito dalla Corte di Cassazione. Duole far rilevare che la stessa eccezione era stata proposta dalla difesa sin dal primo grado di giudizio negli stessi identici termini. Per ottenere giustizia, è stato necessario insistere fino all’ultimo grado di legittimità”.

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Al centro della scena, la storia del villaggio turistico Porto Kaleo e del suo coraggioso titolare, vessato per anni dalla criminalità organizzata alla stregua dei colleghi operanti tra Steccato di Cutro e Cropani. Manodopera imposta, come imposto era il caffè che il resort doveva comprare, oltre alle somme di denaro da versare per evitare ritorsioni. Dopo anni di vessazioni e 800mila euro estorti, era stato lui, l’imprenditore Giovanni Notarianni, a decidere di dire basta e urlare al mondo intero quanto subìto, con dichiarazioni  dirompenti che avevano permesso alla Dda di Catanzaro di estirpare la “Malapianta” crotonese. Sì,  “Malapianta”, nome in codice dato all'operazione scattata nel 2019 con decine di arresti e di indagati. 

LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE (tra parentesi le condanne riportate in Appello)

Mario Falcone sentenza annullata con rinvio (4 anni e 4000 euro di multa)

Sherif Arapi annullata con rinvio in parte (3 anni e 4 mesi di reclusione)

Emiliano Regni annullata con rinvio in parte (3 anni e 8 mesi)

Fabrizio Conti annullata con rinvio in parte (3 anni)

Natale Ribecco annullata con rinvio in parte (6 anni e 8 mesi)

Elio Passalacqua condanna confermata (11 anni, 2 mesi e 20 giorni)

Giuseppe Mannolo condanna confermata (19 anni e 9 mesi)

Pasquale Gentile condanna confermata (19 anni e 9 mesi)

Mario Mannolo condanna confermata (19 anni e 3 mesi)

Cosimo Manetta annullata con rinvio in parte (11 anni e 5 mesi)

Daniela Mannolo annullata con rinvio in parte (2 anni e 10 mesi)

Antonio Barbaro annullata con rinvio in parte (14 anni anni di reclusione)

Domenico Basile annullata con rinvio in parte (4 anni, 8 mesi e 8mila euro di multa)

Antonio Bevilacqua annullata con rinvio in parte (10 anni)

Alessandro Caputo condanna confermata (3 anni e 6000 euro di multa)

Mario Cutrì annullata con rinvio in parte (14 anni)

Dante Mannolo, classe ‘79 condanna confermata (6 anni, 8 mesi e 6000 di multa)  

Francesco Passalacqua condanna confermata (10 anni, 2 mesi e 20 giorni)

Leonardo Passalacqua annullata con rinvio in parte (11 anni e 8 mesi)

 Alessandro Perini annullata con rinvio in parte (11 anni e 8 mesi)

Gregorio Procopio annullata con rinvio in parte (10 anni)

Luigi Raso annullata con rinvio in parte (12 anni)

Fiore Zoffreo condanna confermata (20 anni)

Leonardo Zoffreo condanna confermata (18 anni di reclusione)

 

 

 

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