di SALVATORE BELFIORE
Accolgo favorevolmente le proposte avanzate dal sindaco Fiorita in merito al distaccamento della sede Rai a Catanzaro e alla creazione di una sorta di osservatorio di vigilanza. Le ritengo un atto dovuto e da cittadino, ex politico e operatore del settore della comunicazione, ritengo che questa “bomba” dovesse solo esplodere. Chi mi conosce sa che non seguo alcun tipo di sport e che non tifo per nessuno, ma seguo con affetto l’ascesa meritata della squadra della mia città e le notizie in merito ai fatti dello stadio di Cosenza, non mi hanno per nulla stupito. Tutti quelli che organizzano eventi di ogni tipo e si occupano di politica a Catanzaro e provincia sanno benissimo ciò di cui parlo. E’ una storia, ahimè vecchia e squallida.
Mi sono occupato di politica per quasi dieci anni e noi del capoluogo si era rassegnati quasi a constatare quanto fosse difficile, sempre, se non impossibile, richiedere le telecamere della redazione rai regionale, per i vari eventi, manifestazioni, congressi etc etc…L’ingrato compito di contattare la redazione toccava sempre a me e io ero preparato a ricevere sempre moltissimi rifiuti, risposte imbarazzanti, silenzi…si aveva sempre l’impressione di doverli convincere a venire a Catanzaro e dall’altra parte della cornetta c’era una sorta di “contentino momentaneo” di concessione dell’attenzione da parte degli irraggiungibili e inavvicinabili operatori. Ricordo ancora quando, in occasione delle elezioni europee con il candidato della sinistra Tsipras, organizzammo un evento molto grosso in centro città con i candidati (che poi divennero parlamentari europei per il sud…) e io chiamai, ovviamente la redazione della Rai per avere le telecamere e un operatore mi disse esplicitamente al telefono che essendo l'evento a Catanzaro, la troupe non poteva spostarsi e che, se avessimo voluto le telecamere, avremmo dovuto pagare la benzina…Episodi del genere dovrebbero farci riflettere, tutti. E sono personalmente amareggiato che ancora la popolazione calabrese non ne prenda coscienza. Tutti noi paghiamo il canone per ricevere un servizio che dovrebbe essere pubblico e dovrebbe garantire il pluralismo delle opinioni e dei territori della nostra regione, ma e' triste constatare come risulti essere sempre più il servizio di un canale privato, provinciale, con i toni da festicciola paesana quasi, del territorio di Cosenza e provincia. Non sono più tollerabili questo osceno campanilismo e questi livelli bassissimi...
In ogni parte della Calabria ci potrà essere qualsiasi tipo di evento di valenza culturale, politica, scientifica, artistica etc etc di un certo livello, ma se a Cosenza o provincia, l’asilo nido gestito dalla maestra Concettina farà una gara di ritaglio con le forbicine a punta arrotondata per i suoi giovani ospiti, state pur certi che la redazione del tgr Calabria sceglierà di mandare i suoi operatori dalla maestra Concettina (…). In comunicazione si parla di “Spirale del Silenzio” per intendere il potere, immenso, che hanno i media (soprattutto quelli televisivi) di porre sotto i riflettori qualcosa e al tempo stesso, di ignorare e - far ignorare- il resto, “silenziare” tutto quello che non rientri nella loro agenda (molto spesso opinioni divergenti e potenzialmente pericolose per il mantenimento dello status quo). La nostra città subisce un meccanismo di silenziamento indotto, che il canale della redazione Rai non ha fatto altro che alimentare in maniera subdola e davvero poco professionale negli anni. E’ inutile girarci attorno a proporre i soliti balletti sterili di comunicati e chiacchiere. Noi siamo l’unico capoluogo di Regione a non avere una sede RAI, una stazione dei treni che arrivi direttamente in città, un conservatorio vero, completo e funzionante…eppure veniamo sempre tacciati di essere accentratori ed escludenti da parte di molti esponenti del mondo politico di Cosenza, Lamezia e Reggio…Bisogna avere il coraggio di esporre e modificare una nuova narrazione. E per narrare qualcosa di nuovo, bisogna avere uno spazio, dei canali e delle strutture che siano libere e scevre dalle dinamiche prive di professionalità giornalistica e di onestà intellettuale che, da sempre, hanno contraddistinto l’informazione della sede rai calabrese. Le stesse dichiarazioni del CDR rai, mandate alle stampe dopo le dichiarazioni del sindaco Fiorita in merito all’istituzione di un osservatorio regionale sull’informazione radiotelevisiva, dovrebbero farci riflettere….” Rimandiamo al mittente… respingiamo come assolutamente irricevibile e offensiva la richiesta di creare un “osservatorio regionale sull’informazione radiotelevisiva…”
Come mai questi toni da "lesa maesta’" ? Se il cdr del tg regionale non ha nulla da nascondere ed è sinceramente e in coscienza convinto di aver fatto il suo dovere di cronaca al meglio e nel rispetto delle leggi, non avrà nulla di cui preoccuparsi. Perché queste risposte stizzite? A questo punto mi rivolgo ai miei concittadini e a tutti quelli che non si sentono rappresentati da questo tipo di informazione: ricordiamoci che, in ogni momento , possiamo disdire il canone Rai e smetterla di alimentare (con i nostri soldi) un servizio di cui non possiamo e non ci è permesso usufruire per motivi di grettezza molto spesso derivanti da antichi livori calcistici e da evidenti complessi di inferiorita' atavici, che nel 2024 dovrebbero essere solo un lontano ricordo.
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