La quinta sezione penale della Cassazione ha annullato per la seconda volta la condanna all’ergastolo nei confronti di Francesco Olivieri, detto Cicko, 38 anni, di Nicotera (in provincia di Vibo Valentia), accusato di duplice omicidio aggravato, di un tentato omicidio e dei reati di lesioni personali, danneggiamento, porto e detenzione illegale di armi. Sarà quindi necessario un nuovo processo di secondo grado dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, avendo la Cassazione accolto il ricorso degli avvocati Francesco Schimio e Giovanni Piccolo che si sono soffermati sull’infermità mentale del proprio assistito.
Una precedente perizia della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro aveva stabilito la piena capacità di intendere e volere da parte di Cicko Olivieri al momento del raid omicida che l’11 maggio 2018 ha provocato la morte a Nicotera di Michele Valarioti e Giuseppina Mollese, uccisi a colpi di fucile, e il ferimento a Limbadi di Francesca Vardè, Vincenzo e Pantaleone Timpano. La furia omicida, stando al racconto di Francesco Olivieri, sarebbe stata mossa dalla volontà di vendicare il fratello Mario ucciso nel 1997.
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