Randagismo, competenza dei servizi sanitari e dei liberi professionisti: svolto il corso a Catanzaro

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  21 novembre 2022 16:51

La realtà dell’ambito veterinario e del fenomeno del randagismo sul nostro territorio, attraverso l’illustrazione di dati e numeri ed un importante confronto. Si sintetizza in questi termini il corso “Randagismo: la gestione degli animali di affezione sulla base della normativa vigente e competenza dei servizi veterinari e dei liberi professionisti”, svolto nella sala convegni dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro venerdì 11 novembre. Un appuntamento che ha riscontrato un grande seguito di iscrizioni, patrocinato dall’Ordine dei Medici Veterinari di Catanzaro, dalla Fondazione Il Caduceo e dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Tra i punti scandagliati durante il corso, che si è protratto fino a sera, l’entrata in vigore dal 27 settembre dei decreti legislativi relativi all’adeguamento delle disposizioni nazionali in materia di sanità animale, del rapporto tra sanità animale e sanità pubblica, ambiente, sicurezza degli alimenti e dei mangimi, benessere animale e degli aspetti produttivi ed economici del settore zootecnico. Ad inaugurare la giornata, i saluti in collegamento video del Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari Provincia Catanzaro, il dottor Giuseppe Caparello, che ha posto in evidenza quanto sia fondamentale un lavoro sinergico tra istituzioni, ASP e associazioni per arginare l’annoso problema del randagismo: “Una questione da risolvere a monte, da sempre, perciò è essenziale che vi sia sinergia tra comuni, enti e associazioni nella lotta al randagismo”, ha detto, ringraziando i rappresentanti delle istituzioni presenti, il dottor Pasquale Giorgio Piraino, dirigente del settore Sanità Animale della Regione Calabria e l’assessore alle Politiche Sociali con delega alla Tutela degli animali del Comune di Catanzaro, il dottor Venturino Lazzaro, quest’ultimo, nel fare eco alle parole precedentemente spese dal presidente Caparello, ha espresso la volontà da parte delle Istituzioni nel collaborare tutti insieme.

Responsabile Scientifico del corso, il dottor Raffaele Grillone che ha parlato di “confronto leale e incisivo”: “Siamo andati a dar luce a ferite aperte, non da pochi anni, ma da quando la Legge n. 281 ha cercato di regolarizzare il randagismo, un problema non solo veterinario, ma anche ambientale – ha detto il dottor Grillone -. Una situazione che si riflette anche sull’ordine pubblico, visti i fatti noti e tristi che sono avvenuti, purtroppo, nella provincia di Catanzaro recentemente”.

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Il dottor Vincenzo Ugo Santucci, direttore Ufficio 6 Benessere animale del Ministero della Salute, nonché direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, ha aperto l’ordine degli interventi, al mattino, focalizzandosi sulla normativa vigente e tracciando un punto sulle criticità registrate, mediante l’illustrazione di report con numeri emblematici che hanno innescato il dibattito: “Da calabrese, conosco le difficoltà nell’approcciarsi alla professione sul territorio da parte del veterinario e ne sono rammaricato ma vi è sempre la speranza che si possa migliorare”, ha ammesso il dottor Santucci, soffermandosi anche sull’importanza dell’Anagrafe Nazionale, il sistema informativo che garantisce l’interscambio, in tempo reale, di tutte le informazioni gestite con software locali e app mediante meccanismi di cooperazione tramite servizi web.

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Spazio, nel pomeriggio, alla relazione del dottor Marco Melosi, presidente nazionale ANMVI, il quale ha approfondito i punti riguardanti il ruolo dei liberi professionisti alla luce della nuova normativa: “Questa è un’occasione unica di dialogo e confronto con la realtà veterinaria in Calabria, data la presenza del Ministero della Salute nella figura del dottor Santucci – ha premesso il presidente Melosi - L’obiettivo è cercare di migliorare tutti gli aspetti che in qualche modo possano non funzionare a dovere, attraverso l’individuazione delle criticità. Questo incontro testimonia quanto gli argomenti trattati siano sentiti ed è ciò che stimola molto la discussione, perché il ruolo del veterinario è fondamentale, così come quello dei liberi professionisti, chiamati a partecipare in maniera molto attiva con le microchippature. Ovviamente il concetto di avere animali e cani responsabilmente microchippati, vuol dire che il cane in questione, ad esempio, non sarà mai un randagio, perché avrà il suo proprietario individuato dal microchip. Dobbiamo lavorare in questa direzione e sulle sterilizzazioni in convenzioni laddove ve ne sia la necessità”.

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Poi, si è entrati nel dettaglio delle novità determinate dai nuovi Decreti legislativi emanati di recente nella prospettiva della piena attuazione dei Regolamenti Europei, prima della compilazione dei questionari che hanno concluso un appuntamento formativo, utile soprattutto a porre al vaglio una questione delicata, sulla quale riflettere e intervenire.

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