Randagismo: non è solo un problema estivo

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Serena Voci, Presidente della Lega Nazionale per la difesa del cane, sezione di Soverato
  08 luglio 2019 17:15

di CLAUDIA FISCILETTI

Il Presidente della Lega nazionale per la difesa del cane sezione di Soverato, Serena Voci, vuole sfatare il mito secondo cui la maggior parte degli abbandoni e delle segnalazioni di cani abbandonati si concentrano maggiormente nel periodo estivo. «Riceviamo chiamate di questo tipo tutto l’anno, in estate le segnalazioni diventano il triplo perché molti turisti, non essendo abituati a vedere tanti randagi per strada, chiamano.»

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Si tratta di un’associazione che opera a livello nazionale e Serena è il Presidente della sezione di Soverato da dieci anni, conosce molto bene la situazione del randagismo e degli abbandoni grazie alla sua esperienza, e accudisce gli amici a quattro zampe con l’aiuto del Vicepresidente, Giuseppe Lomanno, e dei volontari.

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Il rifugio di Soverato ha una capienza di circa 180 cani e al momento ne ospita circa 120. «E’ una mia politica il non volerne ospitare di più -spiega Voci- perché voglio che il cane abbia un ampio spazio in cui muoversi e abbia la propria libertà individuale.» Una cura, quella per il cane, che non si ferma solo al semplice nutrirlo e pulirlo, ma a fornire anche le primarie assistenze sanitarie quindi le vaccinazioni e il microchip.

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Il rifugio di Soverato, ogni anno, porta a termine 100 adozioni e questo è motivo di grande soddisfazione. «Purtroppo la maggior parte di esse non si concretizzano nella fascia del Sud, ma riceviamo più richieste dal Centro e dal Nord.» Sono rare le persone del posto che si recano al rifugio per chiedere un’adozione consapevole poiché nella maggior parte dei casi si tende a pensare che adottare un cane sia un divertimento che non comporta alcun impegno.

L’obiettivo primario della Lega nazionale dei cani è, ovviamente, quello di assicurare il benessere degli animali. Un obiettivo che viene reso arduo dal fatto che la sezione di Soverato non è stata ancora riconosciuta come canile sanitario, un ambulatorio in cui i cani appena trovati per strada ricevono tutte le cure primarie e restano per tutto il tempo di transizione sanitaria prima di poter unirsi al resto dei cani nel rifugio. «C’è una struttura a San Floro che accoglie i cani solo nella zona di Catanzaro mentre tutti gli altri comuni sono convenzionati col canile di Torre Melissa». Dal 2012 il comune di Soverato ha usato un fondo regionale per costruire sul terreno del rifugio l’ambulatorio, dunque la struttura esiste e deve essere solo abilitata.

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