"L’episodio di stamattina a Reggio Calabria con la rapina ad un furgone portavalori, nel quale operavano tre guardie giurate, è l’ennesimo atto criminale che si compie ai danni non solo del patrimonio economico ma soprattutto sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori". È quanto scrive la Filcams-Cgil, in una nota. Il sindacato parla di "lavoratori e lavoratrici che vivono per strada, costretti a turni spesso massacranti ed a rischiare sulla loro pelle per una paga da fame. Il loro lavoro è la sicurezza ma è meno sicuro di quanto possa immaginarsi, specie in territori ad alto tasso di criminalità.Danni psicologici, problemi sul luogo di lavoro, quando accade un episodio del genere - si legge nel documento - la Guardia Giurata è la prima a subirne le conseguenze; dovranno dimostrare di aver eseguito tutto alla perfezione, saranno assoggettati a domande, dubbi, illazioni.La salute e la sicurezza vengono quotidianamente messe a rischio in questo settore lavorativo, eppure tutto il comparto vede il contratto collettivo nazionale bloccato da 7 anni per mancanza di volontà e di serietà delle parti datoriali e per la scarsa attenzione delle istituzioni".
Le organizzazioni sindacali di categoria, denuncia la Filcams Cgil, "hanno in questo lungo periodo indetto scioperi, mobilitazioni nazionali e territoriali, manifestazioni nazionali, promosso e sollecitato incontri presso i ministeri dell’Interno e del Lavoro e nonostante ciò le associazioni datoriali continuano a dimostrare scarso interesse e volontà a chiudere il tavolo di trattativa nazionale rinnovando il contratto.Significherebbe ottenere maggiorni aumenti in busta paga e maggiori tuteli in termini di salute e sicurezza.Alle guardie giurate coinvolte nella rapina a Reggio Calabria - si legge infine - va la nostra solidarietà e vicinanza, che per noi significa anche continuare a lottare per portare alle lavoratrici ed ai lavoratori un nuovo contratto nazionale, più adeguato e più giusto di come è attualmente"
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