“Pare che qualcuno abbia mal interpretato il senso delle parole da me pronunciate nel corso dell’intervento in videocollegamento che ho tenuto questa mattina in occasione della presentazione del XVI rapporto dell'associazione Antigone sulle condizioni della detenzione. Me ne dispiaccio, anche perché è lungi non solo dal mio modo di essere ma anche dalla mia storia professionale il fatto di non concepire un impegno se non a trecentosessanta gradi. Appare ovvio che il contesto e la cornice nella quale ho svolto l’intervento avessero a che fare con il tema della presentazione: appunto, le condizioni della detenzione negli istituti penitenziari".
Lo afferma, in una nota, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia..
"Decontestualizzare affermazioni e intenzioni riportandole a proclami è senz’altro riduttivo e fuorviante. Onde scongiurare qualsiasi interpretazione di segno diverso, affermo con assoluta convinzione che nelle mie funzioni sarò capo, orgoglioso e fiero, della Polizia Penitenziaria che ritengo istituzione essenziale e vitale dell’intero sistema carcerario e della sicurezza dei cittadini".
"Non a caso - ha aggiunto Petralia - ho già fissato un incontro con le rappresentanze sindacali per una doverosa e convinta presentazione nella quale, sono certo, si comprenderà la direzione della mia guida e, soprattutto, la condivisione degli obiettivi, già a me cari, del Corpo della Polizia Penitenziaria”.
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