La pandemia ha colpito l'anemica crescita economica calabrese degli anni passati, ma adesso che s'intravede la luce in fondo al tunnel della crisi sanitaria le robuste risorse del PNRR, se utilizzate bene, possono essere un'occasione irripetibile. Da un lato la fotografia degli effetti economici del Covid-19 dall'altro lo spiraglio di ripresa nei prossimi mesi e anni. Due elementi che sono stati centrali nella conferenza stampa di presentazione del rapporto della Banca d'Italia sull'economia regionale osservati nell'anno 2020.
CALO DEL PIL DI 9 PUNTI IN TERMINI REALI. I SETTORI PIU' COLPITI- Il virus ha congelato numerosi settori produttivi. Il report riporta la stima di Prometeia di un calo del Pil di circa 9 punti percentuali in termini reali. Il settore "più colpito è stato quello dei servizi privati non finanziari, in particolare i trasporti, il commercio al dettaglio non alimentare e il comparto alberghiero e della ristorazione, su cui ha inciso la caduta delle presenze turistiche. L'attività produttiva si è ridotta in misura più contenuta nelle costruzioni, che hanno in parte beneficiato di una lieve ripartenza del comparto delle opere pubbliche". Paradossalmente, però, grazie agli imponenti aiuti statali il saldo demografico delle imprese è positivo, anche se una volta che verranno meno gli scudi pubblici, soprattutto quelle aziende comunque in crisi non è detto non decidano di uscire dal mercato del lavoro.
MERCATO DEL LAVORO- Le ricadute della crisi pandemica sul mercato del lavoro sono state rilevanti, annullando il modesto recupero dei livelli occupazionali che si era registrato a partire dal 2016. Il calo delle posizioni lavorative si è concentrato soprattutto tra gli autonomi e i dipendenti a termine, mentre il calo del lavoro dipendente a tempo indeterminato è stato contrastato da un eccezionale aumento dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali e dal blocco dei licenziamenti. Gli effetti negativi sono risultati più intensi per le categorie caratterizzate già in precedenza da condizioni sfavorevoli sul mercato del lavoro: i giovani, le donne e gli individui meno istruiti. Il calo dei redditi da lavoro è stato sensibilmente mitigato dall'introduzione di nuove misure di sostegno economico ai lavoratori e alle famiglie, che si sono aggiunte alla Cassa integrazione guadagni e al Reddito di cittadinanza. Ciononostante, la contrazione dei consumi è risultata accentuata, in connessione sia alle difficoltà nella mobilità sia a motivi precauzionali, che si sono riflessi in un netto incremento della liquidità delle famiglie.
Le prospettive di rimbalzo, come accennato, sono affidate al buon utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e agli investimenti in innovazione digitale e nelle infrastrutture.
Il direttore della filiale di Catanzaro, Sergio Magarelli ha detto a proposito delle somme comunitarie in arrivo: "risorse straordinarie ma che presuppongo anche responsabilità e nelle scelte. Una chiamata alla nostra regione affinché non vengano perdute queste opportunità". A questo ha aggiunto la necessità di una "netta discontinuità che in passato ha limitato lo sviluppo, rompendo le catene che costituiscono un coacervo fra organizzazioni delle economie illegali ma arrivano anche alle élite economiche e sociali della comunità. Rompere queste catene servirà ad ottenere uno sviluppo intelligente. Per creare un giardino fertile e pulito dove possano crescere le occasioni. Sorgi Calabria, se non è ora quando potrà mai essere". Magarelli in prospettiva si augura il ritorno a una "nuova normalità. Potrebbe essere trainata dall'utilizzo intensivo della tecnologie che hanno fatto un deciso balzo, ponendo l'accento sulle competenze".
I dati sono stati presentati da Giuseppe Albanese, Iconio Garrì, Antonio Covelli, Graziella Mendicino ed Enza Maltese.
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