Una nuova interrogazione sull’erogazione del reddito di cittadinanza a soggetti legati alla criminalità organizzata è stata rivolta dal deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro al ministro del Lavoro Andrea Orlando, a seguito dell’ultima operazione condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia che ha portato al sequestro di somme per oltre 200 mila euro e coinvolto 28 persone, tra cui figurano anche esponenti di spicco ed affiliati alle cosche di ‘ndrangheta del Vibonese, già coinvolti nelle operazioni “Costa Pulita”, “Ossessione”, “Cerbero” e “Rinascita Scott”, ai quali è stato indebitamente erogato il sussidio.
Wanda Ferro ricorda come nei mesi scorsi, sempre in Calabria, erano stati scoperti centinaia tra boss e gregari delle maggiori cosche di 'ndrangheta, tutti beneficiari del reddito di cittadinanza, e che nelle cronache degli ultimi mesi, tra i percettori di reddito di cittadinanza senza diritto, si annoverano persone arrestate per detenzione di esplosivi, narcotrafficanti, evasori totali, parcheggiatori abusivi, svaligiatori di appartamenti, rapinatori.
“Il reddito di cittadinanza - dice Wanda Ferro - cui il governo ha destinato un miliardo di euro in più, oltre ad essersi rivelato un clamoroso insuccesso per la percentuale irrisoria di beneficiari che ha trovato un nuovo lavoro, ha fatto finire ingenti risorse nelle tasche di criminali, mafiosi, spacciatori, terroristi, delinquenti abituali, truffatori ed evasori fiscali. Soldi che dovevano servire a dare un sostegno ai cittadini che si trovano davvero in difficoltà economiche”.
Wanda Ferro chiede quindi al Governo, con riferimento alla misura del reddito di cittadinanza, “cosa non ha funzionato nel sistema dei controlli preventivi e quanti siano i casi accertati di indebita percezione del reddito di cittadinanza, nonché quali iniziative il Governo intenda adottare per introdurre idonei correttivi”.
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