«Per carità, evitiamo di riproporre il reddito di cittadinanza e misure assimilate: la gestione INPS guidata da Tridico ha già dimostrato i pesanti effetti economici di tali politiche, piuttosto, basta tasse per chi lavora!».
Da calabrese e da avvocato che vive ogni giorno il contatto con la realtà sociale ed economica della nostra terra, sento il dovere di ribadire un concetto chiaro: l’assistenzialismo non è la via per risolvere i problemi cronici della Calabria.
Un fallimento già scritto
Il reddito di cittadinanza, nato con la promessa di combattere la povertà e favorire l’occupazione, ha invece prodotto l’effetto opposto. In Calabria, dove la disoccupazione giovanile resta altissima, troppe persone hanno trovato più conveniente affidarsi al sussidio piuttosto che cercare un’occupazione. Al tempo stesso, si sono moltiplicati casi di abuso e lavoro nero.
Una misura che avrebbe dovuto offrire dignità, si è trasformata spesso in un ostacolo alla crescita.
Il peso su chi lavora
Mentre lo Stato spendeva miliardi per alimentare un sistema inefficiente, i lavoratori, le imprese e i professionisti calabresi continuavano a pagare un prezzo altissimo in termini di tasse e burocrazia.
È inaccettabile che chi si alza ogni mattina per lavorare venga punito da uno Stato che, invece di premiare lo sforzo e il merito, continua a drenare risorse per politiche che non producono sviluppo.
La vera priorità: liberare energie e investimenti
La Calabria non ha bisogno di altri palliativi. Ha bisogno di infrastrutture, di sostegno concreto alle imprese, di incentivi per chi crea lavoro vero.
Solo così potremo fermare l’emorragia di giovani costretti ad abbandonare la nostra terra. Senza un cambiamento radicale, continueremo ad assistere al paradosso di una regione ricca di talenti e risorse, ma condannata alla marginalità.
Il mio appello
La sfida è tutta qui: meno tasse per chi lavora, meno burocrazia, più coraggio nel premiare chi investe.
La dignità non si conquista con i sussidi, ma con il lavoro e con la libertà di costruirsi un futuro nella propria terra.
La Calabria deve pretendere questo, non altre illusioni".
Lo scrive, in una nota, l'avvocato Crotonese Salvatore Rocca.
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