“Francesco Stella, 38 anni, è morto cadendo da un’impalcatura a Lamezia Terme. Salvatore Cugnetto, 55 anni, ha perso la vita in un cantiere sull’A2, colpito da una lancia per il calcestruzzo.
In Calabria, come in tutta Italia, si continua a morire lavorando. Queste tragedie parlano di sfruttamento, (in)sicurezza e diritti negati. Fermare questa strage richiede più controlli, pene certe e severe per i datori che non rispettano le norme, ma anche una forte volontà politica e popolare.
L’8 e 9 giugno, attraverso i referendum, possiamo esprimerci anche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
5 SÌ rappresentano un primo passo per difendere i diritti; il 2 giugno abbiamo celebrato la Festa della Repubblica, fondata sul lavoro. Ricordiamo anche Soumaila Sacko, sindacalista USB, ucciso sette anni fa mentre difendeva i braccianti.
Noi siamo un Paese di migranti: si calcolano circa 50 milioni di italiani sparsi per il mondo. La nostra è una posizione culturale di un popolo abituato a migrare, che ha sofferto e che soffre l’emigrazione. Anche per questo sentiamo l’esigenza di fare giustizia attraverso la lotta referendaria.
Con una partecipazione ampia, possiamo contribuire a cambiare il Paese, rendendolo equo, moderno ed inclusivo”.
Lo scrivono in una nota Mimmo Serrao, Segretario Regionale PRC Calabria e Antonio Campanella, Responsabile Lavoro PRC Calabria Responsabile Lavoro PRC Calabria
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