Pro e contro. In vista della prossima tornata elettorale del 20 e 21 settembre, i partiti che compongono il Parlamento, sono divisi sul tema del referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari. Sono in molti che, a pochi giorni dall’appuntamento con le urne, si chiedono ancora perché andare a votare.
Per le ragioni del “no”, è scesa in campo la sezione cittadina dell’Ande, (l’Associazione azionale donne elettrici) presieduta da Marisa Fagà, che questa mattina ha organizzato, nella sala Concerti del palazzo sede del Comune, una conferenza stampa dal titolo “Al referendum VOTO NO” alla quale hanno partecipato, con i soci dell’associazione e rappresentanti della cittadinanza, anche il presidente dell’ordine degli Avvocati di Catanzaro, Antonello Talerico e l’avvocato del Foro di Catanzaro, Maria Teresa Laurito.
«Al di là delle motivazioni che hanno spinto i deputati a votare la legge che riduce il numero dei parlamentari – ha commentato Marisa Fagà – per noi dell’Associazione c’è la necessità di una riforma costituzionale più ampia in cui inserire il taglio dei parlamentari, perché la semplice riduzione numerica – senza essere accompagnata da altri correttivi – mette sicuramente a rischio la rappresentatività non incide affatto sull’efficienza di Camera e Senato e prevede solo una modifica quantitativa. In tutta Italia, in questi giorni, l’Ande sta organizzando iniziative ed incontri per sollecitare i cittadini ad andare a votare. Questa volta però, oltre a chiedere ai cittadini la loro presenza ai seggi, chiediamo di votare “no”».
La riforma costituzionale, prevede la riduzione del numero dei parlamentari dall’attuale totale di 945 (più i senatori a vita) a 600 in tutto (a cui aggiungere al massimo 5 senatori a vita): il taglio, se approvato con il sì, abbasserà i deputati da 630 a quota 400 e i senatori da 315 a 200.
Entra nel tecnico il presidente degli Avvocati, Antonello Talerico che conferma come non ci siano ragioni per votare “si”. «Al contrario – ha spiegato - ci sono molte ragioni e tante le argomentazioni per votare “no”. Il problema non è la riduzione dei parlamentari che può avere anche un senso, se solo si intervenisse sul sistema di governo e sul sistema elettorale.
Per votare una riduzione dei parlamentari, l’elettore dovrebbe ben comprendere che non è il costo in sé. Per risparmiare bisognerebbe intervenire soprattutto su quelle che sono le spese incalcolabili della politica e magari rivedere la questione del finanziamento pubblico ai partiti e quelle che sono tutti quei meccanismi patologici che legano la politica ad ambienti anche del malaffare».
In chiusura, Maria Teresa Laurito ha invitato gli elettori a non cadere nell’errore di guardare in casa d’altri. «Le nostre esigenze, i nostri problemi non sono uguali a quelli degli altri Paesi. Non ci possiamo permettere di fare un passo indietro rispetto a quello che abbiamo ottenuto con lotte e sacrifici».
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