Sabato 19 aprile 2025 dalle ore 16.00 nel gazebo posto all’ingresso del parco della Biodiversità Mediterranea sarà possibile firmare per il referendum sulla libera scelta delle vaccinazioni pediatriche.
"Si è optato per il parco grazie alla diversa disponibilità dell’ente Provincia nei confronti della concessione degli spazi pubblici, rispetto alla chiusura dell’amministrazione comunale. In tutta Italia, la richiesta di banchetti per la raccolta firme per le iniziative popolari avviene con una semplice comunicazione al demanio e ai vigili urbani. Ricordiamo che l’iniziativa popolare è tutelata dall’art. 75 della Costituzione e anche dallo statuto comunale. Anche a Catanzaro la procedura era questa fino a qualche anno fa. Almeno fino al 2019. Successivamente il regolamento è stato modificato per cui oggi la richiesta va effettuata su un portale (DEMA) a cui è possibile accedere solo con CIE o SPID (di cui non tutti sono dotati e non sono obbligatori per legge)".
Lo scrive Bianca Laura Granato. "Per la concessione di suolo pubblico l’amministrazione comunale ha pensato bene di alzare una barriera insormontabile per le associazioni e i singoli che dedicano tempo, sforzi e risorse proprie a queste attività volte all’interesse della collettività. L’attuale procedura di richiesta prevede infatti l’inserimento nel portale di una serie di dati inutili (finanche lo statuto dell’eventuale associazione richiedente, quando basterebbe il codice fiscale per risalire al documento), la fotografia e la mappa catastale (!) del suolo pubblico da occupare (alla faccia della semplificazione!) , la partita IVA, ma quello che è più sconcertante è la pretesa di un versamento che arriva ai 100 euro per le richieste “urgenti” in quanto inferiori a un termine di 30 giorni. Queste richieste sono GRATUITE in tutta Italia e le tempistiche di richiesta devono essere proporzionali alle tempistiche dell’iniziativa popolare (un referendum richiede una raccolta 500.000 firme di soli 3 mesi)! Il tutto per tutelare che cosa? La desolazione di Corso Mazzini e di tutto il perimetro urbano i”? Lo spettacolo dei negozi chiusi denuncia chiaramente gli effetti di questa militarizzazione di ogni spazio pubblico e miopia da parte di qualsiasi amministrazione comunale si avvicendi a Palazzo de Nobili. Anche una raccolta firme sarebbe una forma di movimentazione, ma alla fine diviene anch’essa oggetto di ostruzionismo strumentale. Non posso dimenticare in passato di essere stata ostacolata da alcuni consiglieri dell’allora maggioranza finanche nella piantumazione autorizzata di alberi ed arbusti in zone periferiche della città assieme ad altri attivisti. Ad oggi nulla è cambiato, a parte il colore dell’amministrazione .Infatti alla mia segnalazione all’attuale sindaco già nel 2023 di modificare questo regolamento seguendo il dettato costituzionale dell’art. 3 secondo comma della Costituzione (“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”) mi è stato risposto che non sarebbe stato possibile in quanto il regolamento era stato ereditato dalla precedente amministrazione (!!)
"In realtà il mantenimento dello status quo discende esclusivamente da una volontà politica dell’attuale giunta, in quanto basterebbe una banalissima delibera di pochi minuti a rimettere le cose in linea con le procedure vigenti in tutta Italia. Basterebbero 5 minuti al sindaco e alla giunta per modificare questo regolamento, ma evidentemente mantenerlo è troppo comodo per l’aurea mediocritas che deve continuare a mantenere sotto iI giogo i catanzaresi, i quali, dal canto loro, ben avvezzi alla prassi del “calati nunci” si guardano bene dal “guastarsela” con l’amico in consiglio comunale o col sindaco stesso, confidando di poter ottenere per amicizia ciò che spetterebbe loro di diritto. È la solita triste spirale che sta inesorabilmente travolgendo il destino di un capoluogo di regione solo di nome, ormai declassato a tutti i livelli rispetto a Reggio e Cosenza. Se i nostri figli non avranno un futuro in questa città sarebbe ora che ognuno di noi facesse un mea culpa. Con chi vorrà rimboccarsi le maniche per invertire la rotta di questa città la raccolta firme che inizierà questo sabato sarà un’occasione per confrontarsi, conoscersi e coordinarsi".
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