di FRANCESCO IULIANO
Un progetto con l’obiettivo di restituire serenità alle tante donne maltrattate. “Regalami un sorriso”, promosso dal Centro antiviolenza sos Astarte Donna, è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa allestita nella sede dell’associazione, in via Paolo Orsi, alla quale hanno partecipato la presidente Maria Grazia Muri e l’assessore comunale alle Politiche sociali, Giusy Pino.
La proposta progettuale prevede la realizzazione di un elenco dei nuclei familiari o donne singole disponibili ad ospitare, temporaneamente, donne vittime di violenza, anche con figli a carico fornendo loro protezione immediata. Il progetto ha un duplice obiettivo: favorire la fuoriuscita dalla violenza delle vittime e colmare la carenza di posti letto nelle case rifugio.
“‘Regalami un sorriso’ - ha spiegato Maria Grazia Muri - è un progetto finanziato con i fondi dell'8 × mille della Chiesa Valdese. Già in passato, come associazione, avevamo avuto questa idea, ma non era mai stato possibile realizzarla per la mancanza di fondi. Il progetto che presentiamo prevede la costituzione di un ‘Albo di famiglia affidatarie’ disposte ad accogliere le donne vittime di violenza in un momento di emergenza. E’ chiaro che questa nuova attività non va assolutamente a sostituire quello che è il compito ed il grande ed oneroso lavoro portato avanti dalle case famiglia. Al contrario: è la carenza a volte di posti liberi ed il fatto che noi operiamo continuamente nell’emergenza, che ci ha portati a pensare ad una iniziativa che ci desse la possibilità di poter collocare una donna maltrattata in un posto dove essere protetta. Ci sono stati casi in cui le donne sono state accompagnate anche in strutture alberghiere o in strutture per anziani. Ecco, con questo progetto ci proponiamo di colmare questo aspetto”.
Il progetto avrà una durata di dodici mesi e verrà gestito da un équipe multidisciplinare all'interno dell’Associazione Astarte a cura dell’ assistente sociale Simona Biafora e dalla psicologa Vittoria Frojio, in stretta collaborazione con l'ufficio dell’assessorato comunale Servizi sociali con il quale è firmato un un accordo di partenariato.
I numeri del fenomeno di donne maltrattate - riferito dalla presidente Muri - con punte che hanno superato - nel 2023 - anche gli 80 casi, solo per la città dei Catanzaro.
“Anche dalla provincia - ha aggiunto Maria Grazia Muri - però, iniziano a rivolgersi all’Associazione, donne maltrattate che vogliono evitare di essere seguite da professionisti del luogo e, soprattutto, essere sistemate in strutture del luogo di residenza. Un’esigenza, questa, che si riscontra anche nelle donne di Catanzaro”.
Questa nuova attività - è stato spiegato - che andrà ad integrarsi con le altre realtà territoriali già operanti contro il fenomeno della violenza di genere, prevede una ulteriore alternativa a favore di quelle donne che in una momentanea condizione di disagio possano trovare ospitalità presso dei nuclei familiari composti da persone particolarmente sensibili e solidali verso tale problematica.
“Regalami un sorriso - ha commentato Giusy Pino - è sicuramente un progetto innovativo nel nel mondo della violenza di genere. Innovativo proprio perché prende in considerazione quello che è il momento iniziale, la fase più delicata, che la donna vittima di violenza si trova a dover affrontare. Un’emergenza che nell'immediatezza della denuncia o nell'immediatezza del ricovero presso un pronto soccorso e, subito dopo le dimissioni, la donna si troverebbe ad affrontare specie se costretta a ritornare all'interno del nucleo familiare dove c'è l'uomo maltrattante.
Il grande problema sul territorio, è il numero limitato di posti necessari per l’accoglienza di queste donne. Con questa nuova attività, ci auguriamo di fornire una sistemazione adeguata facendo riferimento a quelle famiglie che si sono rese disponibili ad accoglierle”.
Dall’assessore Pino anche l’anticipazione di un nuovo progetto, che sarà presentato il prossimo 8 marzo, in sinergia con la regione Calabria, con il quale sarà sottoscritto un protocollo d’intesa con il commissario straordinario Aterp, Maria Carmela Iannini, che prevede l'assegnazione di alcune case popolari, dislocate sul territorio regionale, alle donne che hanno già alle spalle un percorso di inserimento all'interno dei Centri antiviolenza, e che devono essere reinserite nel contesto sociale. “Offrire, quindi, la possibilità alle donne che non hanno ancora raggiunto una propria autonomia economica, di uscire dal contesto dei Cav, di inserire in questi alloggi il proprio nucleo familiare, figli compresi”.
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