Su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria Stefano Musolino, il gup Giuseppe Campagna ha rinviato a giudizio i 12 imputati che hanno scelto il rito ordinario nel processo "Alta tensione 3".
Si tratta di soggetti che, secondo la Procura, sono vicini alle cosche Libri e Borghetto-Caridi-Zindato di Reggio Calabria e alla famiglia mafiosa dei Pesce di Rosarno. Andranno a processo Demetrio Costantino, Gianmario Pagani, Giuseppe Ascrizzi, Antonino Siclari, Leonardo Nucera, Paolo Zilio, Luciano Giaffreda, Maria Grazia Scarcella, Rosario Calderazzo, Giuseppe Pasquale Esposito, Vincenzo Lombardo e Domenico Arena. Stando alla ricostruzione del pm, il gruppo, ritenuto espressione della 'ndrangheta, utilizzava metodi mafiosi per truffare una serie di vittime a cui venivano prospettate operazioni finanziare per risollevare le sorti di aziende ed imprese in crisi economica. In sostanza, le vittime sarebbero state invogliate a consegnare grosse somme di denaro ad alcuni imputati che avrebbero simulato la possibilità di conseguire mutui, linee di credito internazionale ed altri strumenti di finanziamento.
Il miraggio dei rilevanti guadagni, però, si scontrava con l'impossibilita dei malcapitati di recuperare i soldi perché tra i soggetti coinvolti nell'operazione c'erano persone vicine ai Libri e ai Pesce. L'unico imputato a scegliere il rito abbreviato è stato Domenico Condemi detto "Doddy".
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