Reggio Calabria, arrestati nell’operazione ‘Parepidemos' 2 presunti trafficanti afghani estradati dalla Francia 

    Mohammad Younos Yawar, di 43 anni e Mohammad Salim Ghafouri, di 53, sono accusati in particolare di favoreggiamento pluriaggravato di immigrazione clandestina ritenuti e di esercizio abusivo dell'intermediazione finanziaria. Secondo quanto appreso, i due presunti trafficanti di esseri umani avevano trovato rifugio a La Rochelle, capoluogo della Charente, ma sono stati bloccati dalla polizia francese in attesa del completamento delle procedure di estradizione, concluse con il loro sbarco ieri all’aeroporto di Fiumicino, dove sono stati presi in consegna dai carabinieri.
  

  I due afghani erano finiti nel mirino della Procura distrettuale di Reggio Calabria quasi tre anni fa. In particolare, i carabinieri avevano notato a Bova Marina (Reggio Calabria) la presenza di Mohammad Younos Yawar a bordo di un furgone con targa francese, che si aggirava nei pressi di un centro temporaneo di accoglienza dove i migranti erano tenuti in quarantena per il Covid.
   

Sul furgone l'uomo aveva poi fatto salire dieci suoi connazionali, e dopo avere risalito l’intera penisola, li aveva sé stessi in una zona di montagna a pochi chilometri dal traforo del Frejus. Subito dopo, però, Mohammad Younos Yawar era stato fermato dai carabinieri di Bardonecchia. In una perquisizione sul mezzo sono stati trovati contenitori con pannolini e abiti non appartenenti all'arrestato.
  

  I carabinieri, inoltre, avevano scoperto un vano occultato realizzato nel pianale dell’automezzo, creato appositamente per nascondere gli immigrati trasportati illegalmente. Per il gip del Tribunale di Reggio Calabria, esiste "un sistema organizzato transnazionale che gestiva e assicurava l'ingresso clandestino e illegale di migranti in vari paesi europei". Ogni migrante avrebbe versato 1500 euro agli arrestati per il trasporto fino al confine con la Francia.