Il Gup del Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo l’istanza presentata dagli Avvocati Guido Contestabile, Yvonne Posteraro e Francesco Giovinazzo, ha modificato la misura cautelare del carcere per Alessandro Scalise di Amantea (Cosenza) indiziato di appartenere all’associazione facente capo a Francesco Suriano.
Scalise, che adesso passa agli arresti domiciliari, è imputato nella maxi inchiesta della DDA di Reggio Calabria meglio nota come indagine Crypto, lascerà la casa circondariale di Vibo Valentia per tornare a casa ai domiciliari.
Scalise è stato sottoposto alla massima misura nel settembre del 2021 perché indiziato di appartenere ad una strutturata organizzazione criminale composta da sei articolazioni operative e territoriali distinte stabilmente collegate tra loro ed operanti in modo sinergico (gruppo Cacciola-Certo-Pronestì, gruppo Cambria-Zagame, gruppo Vitale-Chindamo-Valenzisi, gruppo Siracusano: Pizzo-Liistro-Zullo, gruppo Raso-Viola, gruppo Suriano), anche tramite ulteriori soggetti allo stato non identificati, al fine di commettere una pluralità indeterminata di delitti di importazione, trasporto, codetenzione e successiva cessione a terzi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish, eroina e marijuana; con fonti di approvvigionamento individuate in Germania, Olanda, Belgio, Spagna e Malta.
Il Tribunale del Riesame aveva già ridimensionato la condotta dello Scalise escludendo il ruolo di organizzatore che il GIP Distrettuale, Antonino Foti, aveva invece riconosciuto in capo allo stesso.
Il procedimento che lo vede cautelato è in attesa del grado e giorno 13 ottobre è prevista presso l’Aula Bunker di Reggio Calabria la requisitoria del PM della distrettuale, Domenico Cappelleri.
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