Reggio Calabria, indagine "Crypto": Alessandro Scalise passa agli arresti domiciliari

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Il Tribunale di Reggio Calabria
  06 ottobre 2022 16:04

Il Gup del Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo l’istanza presentata dagli Avvocati Guido Contestabile, Yvonne Posteraro e Francesco Giovinazzo, ha modificato la misura cautelare del carcere per Alessandro Scalise di Amantea (Cosenza) indiziato di appartenere all’associazione facente capo a Francesco Suriano.

Scalise, che adesso passa agli arresti domiciliari, è imputato nella maxi inchiesta della DDA di Reggio Calabria meglio nota come indagine Crypto, lascerà la casa circondariale di Vibo Valentia per tornare a casa ai domiciliari.

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Scalise è stato sottoposto alla massima misura nel settembre del 2021 perché indiziato di appartenere ad una strutturata organizzazione criminale composta da sei articolazioni operative e territoriali distinte stabilmente collegate tra loro ed operanti in modo sinergico (gruppo Cacciola-Certo-Pronestì, gruppo Cambria-Zagame, gruppo Vitale-Chindamo-Valenzisi, gruppo Siracusano: Pizzo-Liistro-Zullo, gruppo Raso-Viola, gruppo Suriano), anche tramite ulteriori soggetti allo stato non identificati, al fine di commettere una pluralità indeterminata di delitti di importazione, trasporto, codetenzione e successiva cessione a terzi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, hashish, eroina e marijuana; con fonti di approvvigionamento individuate in Germania, Olanda, Belgio, Spagna e Malta.

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Il Tribunale del Riesame aveva già ridimensionato la condotta dello Scalise escludendo il ruolo di organizzatore che il GIP Distrettuale, Antonino Foti, aveva invece riconosciuto in capo allo stesso.

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Il procedimento che lo vede cautelato è in attesa del grado e giorno 13 ottobre è prevista presso l’Aula Bunker di Reggio Calabria la requisitoria del PM della distrettuale, Domenico Cappelleri.

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