“I problemi che si sono verificati attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti nella città di Reggio Calabria nel corso degli anni, vanno individuati sia nella loro gestione sia nella introduzione, voluta caparbiamente dal Sindaco Falcomatà, del famigerato sistema di raccolta denominato porta a porta”. E’ quanto sostiene il presidente dell’Associazione “Cittadini per il Cambiamento”, Nuccio Pizzimenti che continua: “E’ vero che questo sistema ha trovato la società Avr impreparata a gestire tonnellate di rifiuti prodotti da una popolazione che si aggira attorno ai 130.000 abitanti, ma è anche vero che le modifiche contrattuali intervenute avrebbero dovuto condurre la medesima società ad attrezzarsi meglio per evitare che la città diventasse una discarica a cielo aperto. L’Amministrazione comunale aveva pensato che avrebbe potuto fronteggiare il fenomeno dell’abbandono dei sacchetti di spazzatura in tutta la città inasprendo le sanzioni e incentivando i controlli sull’intero territorio. Questi sistemi non solo non hanno sortito l’effetto sperato, sono diventati ingestibili e il Sindaco Falcomatà, attraverso le sue alchimie politiche, ha pensato di risolvere la questione individuando un’altra società per smaltire quei rifiuti che in città si sono accumulati nel corso degli anni. L’Avr, in città, ha iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti nel 2013, e nel corso questi anni non sono mancati, da parte di un numero considerevole di cittadini, lamentele sul mancato prelevamento dei mastelli in molte zone della città, al punto che i marciapiedi si sono trasformati, per parecchio tempo, in deposito di immondizia. Sono stati anche questi disservizi che hanno contribuito a determinare tra i cittadini un senso di rabbia e di avversione verso il sistema porta a porta ed a favorire la nascita di discariche a cielo aperto in molte zone della città. L’aspetto contraddittorio della vicenda sta nel fatto che il Sindaco Falcomatà, anziché predisporre con Avr un piano di raccolta di quelle tonnellate di rifiuti che si sono accumulati nel corso degli anni, ha pensato di pulire la città facendo riferimento ad un’altra società, sostenendo ulteriori spese che hanno contribuito a dissanguare le già precarie casse comunali. Abbiamo già detto che il primo cittadino avrebbe dovuto avviare le procedure amministrative per affidare il servizio di raccolta alla società in house “Castore”, prima che cessasse il contatto con la società Avr, scaduto lo scorso mese di dicembre. Invece, i ritardi accumulati, dovuti a distrazione o incapacità politica da parte del primo cittadino, hanno costretto il Comune a bandire un avviso pubblico, per un importo di 8 milioni di euro e per la durata di 130 giorni, per riuscire nel proposito di internalizzare il servizio. Il bando è andato deserto ed i cittadini, nonostante le ordinanze sindacali d’urgenza che hanno imposto alla società Avr di proseguire la sua attività, si ritrovano nei marciapiedi delle loro abitazioni i mastelli colmi di spazzatura dove topi e animali randagi completano l’opera. Il primo cittadino, anziché prendere atto che il sistema porta a porta è stato un fallimento ed ha anche cagionato per le casse comunali uno spreco ingente di risorse economiche, continua, purtroppo, a reiterare lo stesso errore. Seneca diceva che non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, e il Sindaco Falcomatà, avvinghiato e smarrito tra le emergenze che ha prodotto nel corso del suo mandato elettorale, adesso si trova nelle stesse condizioni del marinaio individuato da Seneca nel suo aforisma. Nonostante i sollecitati endorsement che esponenti politici del Pd hanno indirizzato al primo cittadino per sostenere la sua ricandidatura alla guida della città alle prossime elezioni amministrative, ci tocca purtroppo registrare, con profondo sconcerto e amarezza, che la città, ogni giorno che passa, affonda sempre di più e sarà difficile anche al prossimo Sindaco, che i reggini eleggeranno alle prossime elezioni, riesumarla dai danni che il Sindaco Falcomatà ha prodotto nel corso di cinque anni di consiliatura”, conclude Nuccio Pizzimenti.
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