
Ha deciso di adire la Corte Europea di Strasburgo un’impresa di servizi di prodotti medicali presso le pubbliche amministrazioni, con sede a Reggio Calabria, con il patrocinio dell’avv. Giuseppe Pitaro del foro di Catanzaro.
Non intende rassegnarsi infatti, il titolare dell’impresa a un atto che, a suo dire, costituisce una vera e propria ingiustizia nei confronti della sua azienda e della sua reputazione morale e professionale. L’impresa aveva già adito sia il T.A.R. che il Consiglio di Stato, ma con esito negativo.
I due gradi di giudizio avevano ritenuto che la mera affinità del titolare dell’azienda con soggetti controindicati fosse elemento giuridicamente sufficiente per rigettare i ricorsi avverso i provvedimenti prefettizi interdittivi.
La tesi sostenuta dall’avv. Giuseppe Pitaro si fonda sul presupposto che materie altamente delicate e sensibili, come i provvedimenti interdittivi, che colpiscono la libertà e il diritto d’impresa dei soggetti, non possano essere rimesse a valutazioni tipicamente discrezionali delle Prefetture senza una precisa e tassativa indicazione giuridico-normativa, così come prescrive la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Ora, la decisione spetterà alla Corte Europea di Strasburgo.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797