di GABRIELE RUBINO
Quando uscirà il nome del candidato governatore del centrodestra cambierà tutto, ma nell'incertezza presentare una bozza di manifesto elettorale non farà male a nessuno. Avrà pensato questo il sindaco di Catanzaro. Che Abramo coltivasse l’idea di passare dal Comune e dalla Provincia direttamente alla Cittadella regionale non è una novità delle ultime ore. E nemmeno dell’ultima seduta del Consiglio comunale che si è tenuto oggi. Una sessione fisicamente svoltasi a Palazzo di Vetro, ma con la testa tutta proiettata a Roma.
Il primo cittadino di Catanzaro non ha negato nulla, parlando delle Regionali ha detto: “E’ personale”. E poi ha aggiunto: “Aspettiamo con tranquillità le decisioni dei partiti”. Si sente in corsa, con avversario Roberto Occhiuto (considerato il passaggio di testimone con il fratello Mario) e non fa nulla per defilarsi. Rompendo un lungo silenzio nell’assemblea municipale catanzarese, con la scusa di indicare all’opposizione i temi alti su cui affrontarsi, ha di fatto disegnato la sua bozza di programma politico. L’emergenza rifiuti che potrebbe scatenarsi da febbraio in avanti con la chiusura della discarica di Crotone: “Due mila tonnellate al giorno”, che non si sanno dove mettere “ma di cui nessuno parla”. L’esempio cattivo di Crotone e della società Soakro “che ha già 18 milioni di debiti che probabilmente dovranno pagare tutti i calabresi”.
La delibera della Corte dei Conti in cui compare la minaccia del default, con l’occhio “abramiano” delle spese eccessive sui dipendenti delle partecipate. Forbici che ha adottato al Comune e alla Provincia di Catanzaro. Ma al di là delle singole tematiche ha colpito l’impeto politico con cui ha bocciato i 5 Stelle (“si sono sgonfiati”), sostenendo che serve competenza per guidare gli apparati burocratici, e la determinazione con cui non ha risparmiato lo stesso Oliverio, rimproverando al governatore di stare solo “mezza giornata a settimana in Cittadella, il resto a tagliare nastri”. "I cittadini vogliono proposte per risolvere i problemi".
Se non è campagna elettorale questa? Se la farà da candidato ufficiale del centrodestra, lo si saprà nel giro di una manciata di giorni. Molti segnali, oggi, non gli sorridevano. Come spiegato ieri (LEGGI QUI) al Comune c’è un disallineamento interno con la controparte di Forza Italia “ortodossa”, quella che fa capo a Domenico Tallini, che gli “tifa” contro sponsorizzando invece gli Occhiuto. Quella compagine oggi si diceva relativamente sicura che alla fine il nome del prescelto sarà quello di Roberto Occhiuto. Pur rivendicando il ruolo centrale del capoluogo, la partita del candidato del centrodestra si è giocata prima a Cosenza, con la lotta all’ultimo sangue (e dossier) fra gli Occhiuto e i Gentile, adesso si disputerà a Roma, dove saranno i leader nazionali a tirare le somme. Le speranze di Abramo passano da un secondo veto della Lega (sugli Occhiuto) e che Berlusconi, a cui spetta la nomination, da Cosenza si sposti a Catanzaro.
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