Il responsabile regionale dei Laburisti Democratici del Pd, Sandro Benincasa con una articolata nota esprime molte perplessità sullo stato attuale di salute precaria del Partito, rilevato dalla componente da lui guidata. Benincasa ribadisce il momento difficile che attraversa il Partito sostenendo di averlo più volte manifestato “sollecitato un confronto democratico aperto a tutte le sensibilità del partito con i vertici provinciali e regionali per allargare il campo del centrosinistra a tutte quei movimenti ed associazioni che condividono un progetto alternativo e credibile alle destre in Calabria.” Richieste cadute che evidentemente i vertici regionali e provinciali hanno lasciato cadere nel dimenticatoio. Non diversamente, infatti, può essere “letto” un passaggio della riflessione del coordinatore dei Laburisti Democratici quando puntualizza: “Il nostro è un partito da troppo tempo bloccato, da un continuo commissariamento e da un ceto politico che condiziona ogni scelta mentre gli iscritti, i simpatizzanti e molti dirigenti territoriali chiedono rinnovamento e ripristino di regole democratiche ed agibilità politica, ma non vengono ascoltati.”
Un comportamento che secondo Benincasa “un sostanziosa quota di militanti dem “ a lasciare il partito e votare altro, o per non andare a votare.” In quel 54% di astensionismo ci sarebbe infatti molto “centrosinistra”.
E’ forte il disappunto dei Laburisti del Pd tanto da essere “indignati per come sono state gestite le alleanze, per come sono state coinvolti i tavoli e per come si è arrivati ad una proposta senza un criterio democratico e condiviso, allargato a quella Calabria sana e a quei calabresi che occorrerebbe dimostrare che il futuro della Calabria viene prima delle proprie carriere politiche.
Per questo motivo il giudizio dei calabresi verso la classe dirigente è impietoso.” Viene contestato, quindi, il metodo con cui i vertici regionali hanno proceduto alla indicazione del candidato alla presidenza della Regione, un passaggio questo che potrebbe anche essere una “puntura” per Graziano.
“Crediamo come Laburisti Dem- è evidenziato nella nota di Sandro Benincasa- che i valori del centrosinistra siano molto radicati nell’elettorato, ma non adeguatamente rappresentati da buona parte dell’attuale ceto politico.”
E la nota dei Laburisti nelle intenzioni dei suoi esponenti è estesa a tutti i dem “di non accettare più errori ed arroganze patronali, non siamo al guinzaglio di nessuno, né tantomeno di un ceto politico miope ed incapace.” E poi l’appello ad essere “ protagonisti, con le nostre facce pulite, con uomini e donne da mettere in campo per dare vita ad una nuova Calabria protagonista, al servizio dei calabresi. Noi vogliamo prendere in mano il destino e costruire il futuro della nostra terra senza essere secondi a nessuna regione d’Italia”.
Secondo l’esponente laburista vi sono ancora i margini per farcela ma occorre avere la consapevolezza che si può battere il centrodestra per liberare la Calabria dai mali che la circondano”. A parere della componente laburista del Pd si impone un pronto intervento, del segretario nazionale Zingaretti “prima che sia troppo tardi e perché non si dia “ carta bianca ad un ceto politico che ha dimostrato di non essere all’altezza del compito assegnatogli.” Se invece si continuerà sulla strada sino ad ora seguita “ognuno dovrà assumersi le responsabilità politiche per aver portato il Pd calabrese ed il centrosinistra ad una ennesima sconfitta annunciata”.
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