REGIONALI. Igor Colombo ai candidati: “Tirate fuori l’appartenenza a logge massoniche”

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images REGIONALI. Igor Colombo ai candidati: “Tirate fuori l’appartenenza a logge massoniche”

  09 gennaio 2020 12:23

"In vista delle imminenti elezioni del prossimo 26 gennaio per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, invito pubblicamente i rispettivi candidati alla presidenza, nell’ordine Jole Santelli, Filippo Callipo, Francesco Aiello ,Carlo Tansi , ad impegnarsi qualora chi di loro venisse eletto a governatore, di procedere immediatamente per l’approvazione di una legge in cui vi sia l’obbligo di dichiarazione per Presidente della Giunta regionale,  presidente del Consiglio, consiglieri ed assessori, l’eventuale appartenenza a logge massoniche".
E' quanto si legge in una nota stampa a firma di Igor Colombo, già dirigente regionale Forza Nuova Calabria e già coordinatore regionale Azione Identitaria.

"Ritengo - prosegue -  una questione, quella dell’obbligo dichiarativo di tutti i componenti dell’assemblea di Palazzo Campanella e degli assessori della Giunta in tema di affiliazione a logge massoniche, precipua, soprattutto in una regione come la Calabria, che da anni, fin dai tempi del giudice Cordova con la sua inchiesta “Mani segrete” dove il procuratore di Palmi era riuscito a scoprire intrecci tra politica-ndrangheta e massoneria in cui il magistrato era arrivato ad indagare su traffici illeciti di rifiuti tossici e di armi, giungendo  oggi con le inchieste della Procura di Catanzaro guidata dal dott. Gratteri, tutto questo non può certamente lasciare indifferenti le istituzioni politiche".

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Partendo da un fattore di ragionamento  logico e pacifico  e cioè che l’eventuale appartenenza a logge massoniche regolarmente costituite non è indicativo di alcun reato e non rappresenta pertanto alcuna macchia per l’aderente, trovo però tale obbligo di dichiarazione per legge , un principio morale di trasparenza incontrovertibile per chi va a governare in un importante ente istituzionale come quello della Regione. I  calabresi hanno il pieno diritto oltre che di esercitare il loro voto anche in conseguenza di questo poi di sapere da chi sono governati non solo nel loro orientamento politico, ma anche di eventuale scelta di appartenenza a logge massoniche, specie nel delicato momento che sta attraversando la Calabria.

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"Nessuno -si legge ancora - può far finta di niente o cadere dalle nuvole  che l’appartenenza a tali associazioni di stampo solidaristico, impongono determinate obbedienze e giuramenti ed anche  rispetto di vincoli gerarchici rigidissimi, che fin quando rimangono  nel loro aspetto e sfera associativa non possono  e non devono  interessare il comune cittadino, ma quando un aderente va a gestire e legiferare sulla cosa pubblica la riflessione dovrebbe un attimino mutare, non certo per spirito ed idea di diffidenza ,avversione  o discriminazione ,ma solo per principio di trasparenza morale ed etica e, fatti salvi eventuali dettami di tutele costituzionali, anche giuridica".

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"Ricordo - conclude - che il sottoscritto è stato il primo in Calabria a lanciare tale proposta al Comune di Lamezia Terme attraverso richiesta di modifica dello Statuto comunale ,correva l’anno 2015,seguita poi  analogamente da richieste di approvazioni di legge avanzate da deputati di altre assemblee regionali in Italia, quindi si tratta di discussioni che tengono banco già da diversi anni. Indipendentemente dalla volontà o meno di procedere con tale legge dichiarativa all’interno dell’assemblea di Palazzo Campanella da parte di uscirà vincitore, vorrei conoscere il parere riguardo a questo argomento da parte dei quattro candidati presidenti ,anche perché gli altri tre che usciranno  sconfitti potrebbero sedere nei banchi dell’opposizione e presentare loro stessi anche tale richiesta di legge che imponga l’obbligo di dichiararsi appartenente alla massoneria".

 

 

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