di ENZO COSENTINO
Ai blocchi di partenza per la corsa alla presidenza della Regione, al momento con l’investitura ufficiale di un solo concorrente: Luigi de Magistris. Investitura “benedetta” dalla coalizione delle liste che originariamente sarebbero dovuto essere la struttura elettorale portante e importante sotto le insegne di Tansi, leader di “Futuro Calabria”. Tansi e de Magistris insieme ora preoccupano maggiormente gli schieramenti tradizionali a guida partitica con un seguito di movimenti civici.
Si è sbloccata la situazione nel centrosinistra. Finalmente il commissario del Pd, Stefano Graziano, incassato l’ok da parte di una assemblea ha il nome del candidato presidente da comunicare agli altri partner della coalizione di centrosinistra. Non è una novità e, quindi, neppure una sorpresa perché il nome, sicuramente concordato con Zingaretti era stato già ventilato: Nicola Irto. Il dover attendere ancora qualche ora, o giorno, che il prescelto dia la sua accettazione potrebbe significare, evidentemente, che Irto- che era presente alla riunione a conclusione della quale è scaturito il suo nome- qualche riflessione intima e personale si è riservata di farla. Magari fare anche –come si suol dire- due conti “previsionali” sulle probabilità di successo. Quella della presidenza è una corsa che consente di salire sul podio soltanto a due concorrenti. Uno per la investitura a presidente, all’altro il diritto di entrare, comunque, in Consiglio ed essere il portavoce dello schieramento di opposizione. Dal terzo posto (ed eventualmente altri se il numero dei candidati dovesse essere più di tre) si resta fuori.
Quella di Nicola Irto, indubbiamente, è una candidatura che potrebbe rappresentare quella sorta di ricambio generazionale che il centrosinistra dice di voler attuare. Irto alla fine –tornano o non tornano i conti- è certo che darà la sua piena disponibilità e che metterà in campo oltre alla esperienza già maturata in incarichi prestigiosi nella passata legislatura (è stato presidente del Consiglio regionale)la sua coerenza politica e la sua più volte manifestata voglia di dare un contributo di idee per lo sviluppo della Calabria. Un appoggio consistente lo ha già pubblicamente incassato: quello del Sindaco della Città Metropolitana, Falcomatà.
Ma molto, per il successo, dipenderà dalla portata delle liste che si andranno a formare nello schieramento di centrosinistra quanto al loro peso elettorale. Dire di “si” è, quindi, una scelta coraggiosa soprattutto in considerazione che il Pd ha perso molto del suo “smalto” vincente. Tornerà a luccicare? Questa prossima campagna elettorale sarà una delle più difficili e sofferte. Di difficoltà ve ne saranno per tutti. I fari a sinistra per ora oltre che sulla accettazione di Nicola Irto sono puntati sulla sorte del “famoso” accordo Pd-5Stelle, seriamente compromesso e che in Calabria non è stato mai esaltato dai grillini. C’è il rischio concreto che una fetta della sua base potrebbe sentirsi attratta dalla aperture (delle sue porte) fatta dalla coalizione de Magistris- Tansi. E l’anima calabrese di “Italia viva” come si collocherà? Il movimento “Io resto in Calabria” si riproporrà all’elettorato calabrese? Si identificheranno nella coalizione del centrosinistra anche se questi dovesse alla fine chiudere l’accordo con i 5Stelle? Interrogativi tutt'altro che leggeri!
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