Regionali. Il clima nel Pd sempre rovente e il commissario regionale Graziano "contestato". Intanto Benincasa ne chiede le dimissioni

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images Regionali. Il clima nel Pd sempre rovente e il commissario regionale Graziano "contestato". Intanto Benincasa ne chiede le dimissioni
Stefano Graziano
  30 giugno 2021 12:11

di ENZO COSENTINO

Dici Pd e pensi ad una “cucina” dove si preparano quotidianamente gustose polemiche. In Calabria, specialmente di questi tempi caldi, in cui si pensa “a freddo” alle elezioni regionali. Prima o poi arriverà il giorno delle urne. Il punto è  con quale bagaglio di certezze nel futuro i calabresi faranno le loro scelte.

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Se non cambiano metodi e toni nel dibattito fra le forze politiche in campo potrebbe anche montare la voglia di “non votare” e sarebbe anche peggio! La più insidiose sono le situazioni di conflittualità interne ai partiti, negli schieramenti. Nel Pd calabrese, quindi, le più insidiose.

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La vicenda della candidatura più importante, quella presidenziale, ha fatto esplodere le non poche contraddizione nel partito democratico che si ripercuotono conseguenzialmente nel centrosinistra. Un PD calabrese eternamente commissariato. Commissari piovuti dal Nazzareno attorno ai quali, comunque, si formano ristrette oligarchie locali.

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All’orizzonte sembra che i dem intravedano probabilità di cambiamenti. Il commissario regionale in carica, Stefano Graziano, ora è stato investito- sembra- direttamente da Letta di approntare tutte le operazioni per un congresso. E si avvia la fase più importante: quella del tesseramento. Al lavoro Graziano che compone e nomina una apposita commissione. Decisione accolta senza tanto entusiasmo evidentemente, se a Catanzaro un consistente gruppo- i Democratici riformisti- ricorre a Letta perché nella sua prossima discesa in Calabria lo incontri. A Catanzaro le situazioni calde sono diffuse.

E vi sono anche dirigenti di partito – è il caso di Sandro Benincasa che è anche il coordinatore regionale dei “Laburisti democratici” (corrente che fa capo a Cesare Damiano)- che chiedono a voce alta le immediate dimissioni del commissario Graziano. I motivi di opportunità politica potrebbero essere tanti e comunque sempre di “opportunità”. Il conflitto è acuto e allontana, anziché riavvicinarla, la gente. Ad onor  del vero c’è da dire che non manca chi è disposto ad una tregua pur di ricompattare le fila del Partito e del centrosinistra per una battaglia che non sia perduta in partenza con il centrodestra. Centrodestra che ha più visione unitaria nei momenti della bisogna.

Come questi delle elezioni regionali. Il Pd ha fatto, tralasciamo il condizionale dal momento che il Nazzareno ha deciso, la sua scelta definitiva con la candidatura dell’imprenditrice Ventura a presidente. Letta ha anche fatto sapere ancor prima di fissare la sua visita in Calabria che non si tornerà indietro. E  intanto si mormora che Irto, che avrebbe dovuto correre come futuro presidente della Calabria, dopo il suo “ritiro” dalla gara stia lavorando sul suo futuro politico anche in funzione Partito. Sempre più difficile leggere nel futuro di questo Partito, importante, se saprà risollevarsi invece di affossarsi nello spauracchio di un declino definito. E in casa centrosinistra si tenta di sciogliere i nodi. Eliminare le ombre e rivedere la luce.

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