Il senatore Ernesto Magorno, leader calabrese di “Italia viva”, si è ritirato dalla corsa per la presidenza della Regione: questo è un dato certo, ineludibile. “Italia viva”, per bocca del suo presidente Ettore Rosato nella sua venuta in Calabria, si è defilata dal centrosinistra e dal PD in particolare– almeno quello attuale- ed ha lanciato allo schieramento accuse di famelicità di posti. Potrebbe bastare per dare, per quasi sicuro, invece, un accordo con il centrodestra.
“Italia viva” sta lavorando per varare una lista appesantita da numerosi sindaci calabresi. La collocazione nella coalizione di centrodestra al momento di definire le alleanze di “cartello” è il passaggio successivo. Una mano per contribuire alla vittoria di Roberto Occhiuto. Ma in politica, intendiamoci, anche i patti di ferro possono diventare di “stagno” duttile e quindi essere modificati, rivisti.
Nel centrosinistra – come più volte detto per la specifica circostanza- si è invece mormorato a voce alta per il primo accordo sottoscritto ufficialmente dalla sua candidata presidente, Amalia Bruni. Quello con Carlo Tansi. Accordo fatto all’insegna del civismo con uno politico che è stato ed è uno spietato fustigatore nei confronti del Pd, dello schieramento nel suo complesso definito dall’ex capo della protezione civile il "Partito unico della torta”. E se cose non cambieranno Tansi che farà una volta che potrebbe entrare nel consiglio regionale. Ovviamente se ne andrà. Dunque: per una “Italia viva” che esce un “Tesoro Calabria” che entra. Pareggiano i conti del centrosinistra? Chi voterà vedrà! (en.cos.)
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